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TNA Point #119: X-treme Time (#ItHappens)

Anche se oggi è il 14 agosto il TNA Point non va in vacanza, e nemmeno il fantomatico Fabio “Fantomius” Broggi va mai in vacanza...ehi aspetta, ma io sono in vacanza...a ogni modo, il fantomatico Fabio “Fantomius” Broggi non va in vacanza nemmeno quando è in vacanza! E quindi direttamente dalle spiagge della Sicilia vi dà il benvenuto al nuovo numero 119 del TNA Point! Let’s go!

Queste due settimane di TNA da New York City ci hanno regalato rispettivamente una delle migliori puntate di Impact degli ultimi tempi e uno dei momenti maggiormente da ricordare. E sono state inoltre due settimane caratterizzate da due stili, potremmo dire da due modi ben precisi di intendere il wrestling: quello ad alto rischio e senza limiti tipico della X Division, e quello estremo e hardcore che richiama l’originale ECW. Usando un gioco di parole, potremmo definirlo un momento X-treme questo per la TNA.

Ma partiamo proprio dall’aspetto X, e in particolare da Destination X. Due settimane ci è stato offerto uno degli show migliori dell’ultimo periodo, a riprova del fatto che per la TNA puntare seriamente sulla X Division, su ciò che da sempre l’ha caratterizzata e resa unica rispetto a tutto il resto (perlomeno in ambito major), è sempre la scelta giusta. Un Destination X che arriva quest’anno alla seconda edizione in versione speciale di Impact e che conferma il format che aveva già dato dei buoni risultati lo scorso anno: il match titolato dell’Option C, tre match di qualificazione per riassegnare il vacante X Division Title e un ultimo grande match, staccato da tutto il resto, ad alzare il livello complessivo della serata.

Ed è proprio su quest’ultimo che vorrei soffermarmi un attimo in prima battuta, visto che quest’anno abbiamo assistito a un incontro che non dimenticheremo facilmente: The Wolves vs The Hardys, due dei più grandi tag team della storia recente del wrestling l’uno contro l’altro, in una sfida che a mio avviso non ha minimamente deluso le alte aspettative che si portava dietro. Un match questo che è andato a infilarsi benissimo nel clima generale dell’evento, visto che gli Hardys erano degli X Divisioners da prima ancora che la X Division nascesse, e anche gli Wolves hanno uno stile da definire a dir poco “senza limiti”. Non c’è molto altro da dire su questo incontro, se non un grazie per avercelo regalato e una bella richiesta per un bis, magari in un Full Metal Mayhem. E gli Wolves inoltre, forti anche di questa grandissima vittoria, ora sono più lanciati che mai e pronti a cimentarsi un nuove sfide. Chi saranno i prossimi? Il Team 3D, magari?

Rimaniamo ancora pienamente in tema X, visto che queste due settimane ci hanno regalato anche un altro verdetto: Samoa Joe è il nuovo X Division Champion. A Destination X infatti, come dicevo prima, si sono svolti anche dei match di qualificazione, e per una volta ho beccato addirittura tutti e tre i pronostici sui qualificati alla finale [non che fosse particolarmente difficile eh, lo ammetto...] Incontri di qualificazione che, ognuno a modo loro, sono stati tutti piuttosto godibili. In particolare mi ha colpito positivamente il primo, quello che ha visto scontrarsi Low Ki, Manik e DJ Z: credo di non aver mai visto così tanta azione in appena poco più di 5 minuti di match... E arriviamo così alla grande finale, dove ritroviamo un Joe ormai molto motivato a raggiungere la vittoria finale andare faccia a faccia con un Low Ki che in partenza sembrava quasi il vincitore naturale di questo match. La sfida tra i due è stata poi condita anche dalla presenza del terzo qualificato, il neo-heel e neo-discepolo dell’autoproclamatasi leggenda James Storm, Sanada. Un Sanada che, nonostante si trovasse contro due autentici veterani e simboli della X Division, non ha sfigurato molto né ha dato l’idea di essere tipo un terzo incomodo, anzi ha dato anch’egli il suo contributo alla buona riuscita di questo match. La vittoria del titolo da parte di Joe non so ancora se considerarla un bene oppure no per il samoano: così ha sì trovato un nuovo slancio e una nuova motivazione, oltre che un posto più sensato all’interno dello show, ma di fatto il suo ritorno alla X Division potrebbe anche sapere un po’ di retrocessione per lui. Se però ciò avrà l’effetto che spero, e cioè contribuire decisamente a rilanciare la Divisione, ben venga il suo ritorno alle origini. Degno di nota inoltre il fatto che per vincere il Triple Threat finale Joe ha sottomesso Sanada in un momento in cui Low Ki era fuori dall’azione principale sul ring, il che lascia aperta la porta per una prossima sfida titolata tra Joe e Ki.

Terminiamo il discorso X arrivando a quello che è stato il main event di Destination X: il cosiddetto match dell’Option C, con il TNA World Heavyweight Champion Lashley che ha difeso il suo titolo nientemeno che contro l’inventore di questo concetto, e campione uscente della X Division, Austin Aries. Un match questo che ha saputo raccontare, a mio vedere in maniera piuttosto buona, una storia piuttosto classica ma mai vecchia nel mondo del wrestling: la potenza contro la velocità, lo strapotere fisico contro il cuore. Austin ce l’ha messa tutta, è andato a segno con tutte le sue manovre migliori ed è anche andato vicino alla vittoria in un’occasione, ma tutto ciò non è bastato contro un campione sempre più dominante come Lashley. Un Bobby che con questa nuova vittoria ha alzato ulteriormente il suo status, e che ora si prepara al logico proseguimento del suo regno, alzando ancora un po’ il tiro con il suo prossimo rivale: Bobby Roode. Un Roode che forte delle sue vittorie in singolo contro sia Kenny King sia MVP ha ora proposto la sua candidatura come sfidante di Lashley, mettendo anche il tarlo nell’orecchio del campione circa la scarsa fiducia che questi dovrebbe riporre in MVP. Lashley contro Roode secondo me sarebbe un match da lasciarsi per Bound For Glory, e nonostante il feud sia già partito non è detto che non riescano comunque a portarlo fino a lì, magari proseguendo per il momento la rivalità a stable attraverso il coinvolgimento anche di Aries e Eric Young. In alternativa, se vorranno giocarselo prima, per BFG credo non rimanga altri che Bully Ray come sfidante al titolo...

E a proposito di Ray, passiamo al secondo aspetto fondamentale di queste due settimane, ma anche dell’ultimo periodo: l’hardcore, il mondo dell’estremo. Già fin dall’arrivo a New York City infatti la TNA sta puntando molto su questa sorta di revival della ECW, con la sfida tra l’armata di Ray e quella dei Carter. Una sfida che ha visto proprio nell’ultima puntata di Impact un momento a dir poco fondamentale, un turning point, un’immagine da ricordare: #ItHappens! Dopo ormai circa cinque mesi di feud (considerando Lockdown come punto di partenza), Bully Ray infatti è finalmente riuscito nel suo intento di schiantare Dixie Carter attraverso un tavolo. Ok, c’è chi potrebbe vedere tutto ciò solo come un bullo che sta schiantando una donna attraverso un tavolo sotto gli occhi estasiati e le urla dei fan e sotto lo sguardo di un gran numero di altri uomini che lo incitano e aiutano... Ma io non credo sia giusto fermarsi a tale considerazione. Anzi, proprio per evitare cose del genere la TNA ha addirittura messo un avviso prima dell’ultima puntata, dicendo che ciò che sarebbe successo non è un qualcosa che nella realtà loro giustificano, si è trattato solo di uno spot e della conclusione di una rivalità, una rivalità che non poteva concludersi senza di ciò. E poi Ray è uno che sa quello che fa, ha fatto di tutto per rendere lo spot meno pericoloso possibile, prendendosi di fatto lui la grandissima parte dell’impatto con il tavolo e parandole anche la schiena con le gambe; l’ha protetta al meglio, come è giusto fare con una non-wrestler. Tralasciando quindi queste facili critiche, a me è piaciuto il segmento della Powerbomb a Dixie sul tavolo. Oltre che la vendetta e promessa mantenuta di Ray ci ho visto anche molto una federazione intera che finalmente si libera del suo boss accentratore, sottolineando ancora una volta come i protagonisti principali in TNA non siano i grandi capi, i presidenti o chi per loro, ma il roster, i wrestler; e i fan, che con uno dei più grossi cori pro-TNA che io ricordi hanno contribuito a rendere l’atmosfera di quel momento ancora più elettrizzante. Un messaggio addirittura quasi poetico, che sa di ritorno sulla giusta direzione per la TNA. Via, rivediamolo insieme in loop, va...

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Dixie ora molto probabilmente concluderà il suo stint come personaggio on screen, perlomeno per il medio-lungo periodo, lasciando così il posto di rivale principale di Ray a EC3. Dopo la grande sconfitta del suo team nella Hardcore War, sconfitta per cui Ryklon e Snitsky hanno pagato con il “licenziamento”, ora Ethan dovrà rimboccarsi le maniche e risalire la classifica da solo. EC3 potrebbe avere adesso una grossa opportunità di lanciarsi finalmente al top senza stare all’ombra della zia, in vista di una sfida finale e decisiva one on one contro il bullo, magari proprio a Bound For Glory.

Rimaniamo ancora un attimo in tema estremo, perché oltre alla grande Guerra Hardcore tra il Team Bully e il Team Carter la scorsa settimana abbiamo assistito anche a un altro match a dir poco estremo: sto parlando ovviamente del Monter’s Ball tra Abyss e Bram. Dopo gli ultimi Monster’s Ball a cui avevamo assistito negli ultimi mesi, pensando in particolare al periodo Joseph Park, quest’ultimo ha rappresentato un netto ritorno a ciò che aveva reso famosa questa tipologia di incontro all’interno della TNA. Sono state utilizzate tutte le armi tipiche e soprattutto sono state utilizzate nel modo giusto, con i due wrestler protagonisti dell'incontro che hanno saputo rendere al meglio l’intensità e la cattiveria che contraddistingue due pazzi come loro. Nonostante una piccola interferenza di Magnus la vittoria di Bram è risultata comunque abbastanza netta, e l’aver battuto un veterano dell’hardcore come Abyss nel suo match caratteristico potrebbe rappresentare un momento importante per il lancio del barbuto wrestler. E ciò potrebbe essere un bene; a patto però di non far passare troppo in secondo piano Magnus, vanno mantenuti entrambi allo stesso livello in vista di un loro futuro re-inserimento nella tag team division.

E anche per questo #119 del TNA Point siamo giunti alla conclusione. Scusate se sono stato un po’ più sbrigativo del solito, ma è pur sempre vacanza... :-P Buon Ferragosto a tutti, ragazzi, e appuntamento a fra due settimane.

Alla prossima, X-tremers!

Bye!


 

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