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TNA POINT #98: On the road... to failure?

Estate: tempo di sole, bagni al mare, feste e concerti, gelati con gli amici… Ma non solo, anche tempo di un nuovo numero del TNA Point! Esatto, perché anche con 40° gradi all’ombra il vostro infaticabile editorialista preferito accende il ventilatore e si mette seduto davanti alla tastiera pur di regalarvi le sue impressioni senza capo né coda e le sue barbose analisi che vengono poi puntualmente smentite dalla TNA. It’s time… It’s Fantomius time… It’s TNA Point time!

Il numero odierno dell’editoriale dedicato alla federazione con sede a Orlando tratterà di un tema un po’ particolare, come direbbe il buon Joseph Park un tema più da “insider” del wrestling… Come avrete certamente sentito, negli ultimi tempi la TNA non sta affatto passando un buon momento dal punto di vista economico: infatti il passaggio dal tenere praticamente tutti gli show nella vecchia Impact Zone di Orlando (tranne alcuni casi particolari) alla situazione attuale in cui gli eventi vengono tenuti in maniera fissa on the road (cioè cambiando città ogni settimana, o meglio ogni due settimane per quanto riguarda la TNA) ha comportato un livello maggiore di spese per la compagnia, spese dovute a registrazione dei tapings, riservazione delle arene, spostamenti e quant’altro. Ma soprattutto spese che hanno colto alla sprovvista i dirigenti della TNA, che a quanto pare non se le aspettavano (almeno non che fossero così elevate) e che quindi hanno dovuto ricorrere a manovre d’emergenza per tentare di abbassare i costi e ridurre i danni economici. Come succede sempre in questi casi nelle aziende, a prescindere che si occupino di wrestling o di altri settori, quali sono i primi tagli che vengono messi in essere? Esatto: i famigerati e temuti tagli al personale. E, sempre come avviene di solito, i tagli iniziano dal livello più basso. A vedere reciso il loro contratto sono stati infatti commentatori di terzo livello, wrestler inutilizzati ormai da mesi, vincitori del Gut Check… Questo è l’elenco dei licenziamenti avvenuti da quando è scoppiato il caos spese: Todd Keneley, Douglas Williams, Alex Silva (la cui situazione attuale non è nota con certezza, ma che è sparito da un bel po’ dalla pagina del roster TNA), Madison Rayne, Taeler Hendrix, Crimson, Christian York e Joey Ryan. Alcuni di loro hanno avuto le loro occasioni e buone carriere in TNA, come Williams o la Rayne. Entrambi avrebbero comunque potuto dare ancora qualcosa alla compagnia a mio avviso, visto che un wrestler con una lunga esperienza nella disciplina come l’inglese sarebbe stato più che utile per fare da mentore ai nuovi talenti del futuro; e non rinnovare il contratto a una buona atleta come Madison solo per la sua gravidanza non mi pare una manovra molto da rispetto della parità dei sessi… Speriamo almeno si tratti solo di un non-rinnovo temporaneo per lei. Per quanto riguarda Keneley (per chi non se lo ricordi era il terzo commentatore insieme a Tenay e Taz) quello probabilmente è stato il rilascio più giustificato, poiché di commentatori possono bastarne anche due e in caso di problemi con le spese si può anche tagliare sul terzo, visto pure che Keneley non mi pare avesse mai dimostrato un gran carisma o appeal nel suo ruolo al tavolo di commento… Altro licenziamento probabilmente giustificabile è quello di Crimson, perché ha già avuto la sua grande occasione di dimostrare quanto valeva con la lunga striscia di imbattibilità che gli era stata concessa dal suo debutto in federazione, ma ha invece dimostrato solo di non possedere tutte quelle abilità che ci volevano far credere avesse, né come credibilità né sul ring né tantomeno al microfono. Un caso a parte è anche quello della Hendrix, visto che è stata lei stessa a chiedere il rilascio.

I licenziamenti che invece mi sanno di molto meno sensato sono quelli dei talenti più recenti (Silva, York e Ryan). Il problema non è tanto quello di aver licenziato chissà quali talenti indispensabili alla federazione, nonostante York avesse delle buone abilità sul ring e Ryan un gran personaggio con delle buone potenzialità di sviluppo [PG che tra l’altro personalmente mi piace molto… We are 87%!]. I problemi principali invece sono altri: la TNA ha licenziato questi talenti dopo aver dato loro delle grandissime possibilità, eh… Cosa hanno fatto finora nella compagnia questi tre wrestler, che possibilità è stata data loro di dimostrare il loro valore prima di essere licenziati? Normalmente se una compagnia decide di puntare su un giovane talento, assumendolo per entrare a far parte del suo roster, si presume che prima di licenziarlo quantomeno gli si conceda una possibilità di push (seppur piccola) per vedere se vale davvero la pena tenerlo e se merita quel posto; quindi se delude le aspettative a quel punto può anche essere licenziato. Che senso ha invece assumere dei giovani talenti, farli comparire poco o niente nel roster e sempre a livelli piuttosto bassi, e poi dal nulla licenziarli? A questo punto la domanda che mi farei è: che li hanno assunti a fare? E inoltre, quanto pensate possano aver fatto risparmiare alla TNA questi tagli del roster? Considerando che è fuoriuscita la notizia che venivano pagati con un fisso mensile (che sono dell’idea non fosse poi chissà che fisso) più un extra a presenza negli show TV (e non comparivano ormai da un bel po’ o addirittura non erano quasi mai comparsi), a questo punto si è trattato di un risparmio abbastanza esiguo.

Certo, può aver senso non tenere sotto contratto ed evitare di continuare a pagare (seppur poco) dei talenti sottoutilizzati… Allora vi faccio degli altri nomi: Jessie Godderz, King Mo e Rampage Jackson. Pensate che la paga che ricevono (anzi, ormai ricevevano) i neo-licenziati fosse la stessa o quantomeno paragonabile a quella di questi altri tre nomi? Jessie è davvero una “““star””” (le virgolette servono perché mi fa quasi male scrivere una cosa del genere) della TV negli USA, avendo partecipato a ben cinque edizioni di seguito della versione statunitense del Grande Fratello e anche ad altri show su MTV. Tenerlo nella federazione penso avrà i suoi considerevoli costi, costi assolutamente ingiustificati visto l’apporto piuttosto esiguo che la cosiddetta star di Hollywood dà allo show. Stesso discorso, anzi forse ancora peggio, dicasi per i due MMA, Mo e Jackson. Considerando che si tratta di atleti piuttosto famosi (perlomeno Rampage), anche il loro ingaggio sarà altrettanto consistente. E che senso ha per la TNA pagare una parte di paga a due fighter MMA per farli lottare praticamente solo nella Bellator e farli apparire un paio di volte scarse a Impact? Nessuno, appunto. Quanto di più si sarebbe risparmiato licenziando questi tre nomi, o meglio ancora non mettendoli nemmeno sotto contratto, rispetto ai licenziamenti invece fatti dalla compagnia? Un altro aspetto che può uscire fuori da questi licenziamenti è il praticamente totale fallimento dell’esperimento Gut Check: tranne Wes Brisco (non licenziato solo per ragioni di storyline oltre che di cognome…), Jay Bradley (tenuto in federazione solo perché fa parte delle BFG Series) e Sam Shaw, gli altri vincitori sono stati tutti licenziati prima ancora di avere anche una possibilità di poter mettere in mostra cosa sapevano effettivamente fare; forse anche perché tutte queste abilità non c’erano, e quindi il problema sta ancora più a monte… A quanto pare il Gut Check si è dimostrato non essere il modo migliore per sviluppare talenti futuri. Inoltre pare anche che la TNA non stia gestendo al meglio i rapporti con la sua federazione di sviluppo, la OVW; infatti i rapporti tra le due federazioni sembrano essere sempre più nel caos, e anche fino a ora non hanno portato a niente di buono per la TNA. Probabilmente sarebbe meglio improntare i rapporti con la federazione di sviluppo più come fa la WWE con NXT (l’ex-FCW), un metodo che si è dimostrato nettamente più proficuo sia per gli introiti sia soprattutto per lo sviluppo dei nuovi talenti.

Ma a parte il problema dei nuovi talenti, direi di tornare all’argomento principale, quello delle troppe spese. A parte i pareri negativi sulle manovre che sono state prese per tentare di arginare il problema, ciò che meno riesco a spiegarmi è come si possa essere arrivati a questa situazione attuale. Quando dallo scorso marzo si decise di passare all’effettuare gli show di Impact Wrestling on the road, la TNA non se l’è fatta una previsione di spese e incassi futuri prima di fare il grande passo? Non riesco a credere che una grande azienda come la TNA non abbia nel suo libro paga degli esperti economici che fossero in grado di prevedere che passare on the road gli sarebbe costato di più che restare fissi a Orlando… Prima di prendere una decisione così importante un’azienda dovrebbe avere non dico la certezza, ma quanto meno delle buone probabilità di essere in grado di sostenerla, magari creandosi prima dei nuovi canali di entrate o potenziando quelli che già possiede. Invece dopo appena poco più di tre mesi già si trovano nel caos, con “più spese di quanto si aspettassero”… Se l’esperimento dell’on the road deve significare il rischio di fallimento economico per la compagnia o portare a un probabile ritorno alla vecchia arena fissa dopo soli pochi mesi, allora mi sa che era meglio ragionarci un po’ di più prima. E se un’azienda fa degli errori così grossolani dal punto di vista prettamente economico, il tutto non si risolve licenziando qualche wrestler già pagato poco e in ritardo; forse sarebbe meglio invece far saltare qualche testa tra le alte cariche addette al settore marketing…

Passiamo ora a qualche altro tema meno da insider, più relativo alle storyline attuali di Impact. Ce ne sono in particolare un paio su cui vorrei porre l’attenzione, uno in modo negativo l’altro positivo. Visto che finora ho parlato solo male della TNA continuiamo su quest’onda partendo dall’aspetto negativo: la “nuova” Main Event Mafia. Ricorderete che nell’ultimo numero del TNA Point avevo fatto una lunga analisi sulla possibile evoluzione e formazione della MEM-2013, mettendo in evidenza il fatto che il suo tratto caratteristico avrebbe dovuto essere l’insoddisfazione dei confronti della dirigenza TNA piuttosto che l’astio verso gli Aces & 8s. Un presupposto del genere avrebbe potuto portare a una sorta di situazione a tre, con gli A&8 che si sarebbero potuti trovare a dover vedersela sia con la nuova MEM sia con i rappresentati della TNA, il cosiddetto Team TNA; e in tutto questo si sarebbero anche potuti sviluppare degli screzi tra la MEM e il Team TNA, così da portare ad altri possibili interessanti scenari. Ebbene, tutta questa visione della futura storyline è di fatto andata a donne di facili costumi già con il rivelamento dei primi due membri della nuova MEM: Kurt Angle e Samoa Joe (entrambi come Sting anche già membri della MEM originale, tra l’altro…) E nel frattempo di fatto ad Hulk Hogan pare non fregare più niente di mettere i bastoni tra le ruote agli Aces & 8s mandandogli contro i suoi migliori atleti per tentare di cacciarli dallo show di cui lui è ancora il GM. I membri della nuova MEM rivelati finora sono gli stessi che fino a due giorni prima già combattevano la gang di motociclisti sotto la bandiera del Team TNA. Di fatto si può dire che sono cambiate solo queste due cose: il vecchio Team TNA ora si chiama Main Event Mafia e i suoi membri si vestono in abiti eleganti; per il resto tutto come prima, niente è cambiato.

Ma ora passiamo a una nota nettamente positiva, una nota che ha un nome e un cognome ben precisi: Austin Aries. La situazione che si è andata sviluppando durante l’ultima puntata di Impact è stata una delle cose meglio fatte negli ultimi mesi in TNA: un falso Suicide misterioso si sostituisce all’originale e riesce a far suo l’X Division Title, a tre settimane dal ritorno della fatidica “Opzione C” (cioè la possibilità di dar via il titolo X Division per ricevere una shot al World Title) nella puntata speciale di Impact “Destination X” che avrà luogo il prossimo 18 luglio. Durante tutta la puntata sia Hogan sia Bully Ray cercano di capire chi sia questo uomo misterioso che sta creando tutto questo caos. Inizialmente si pensa (almeno io l’ho fatto) a un coinvolgimento proprio degli A&8 in questa truffa ma poi si viene smentiti proprio dallo stesso Ray, oltre che dal fatto che non c’è un membro della gang di biker con le capacità atletiche tali da sostituirsi a Suicide… Poi si pensa a un fantomatico nuovo membro della MEM, che potrebbe essere ricorsa a un sotterfugio del genere per tentare di togliere il titolo al bullo; ma poi viene rivelato Samoa Joe come nuovo membro della MEM per questa puntata, e come annunciato da Angle verrà rivelato un solo membro della nuova MEM a settimana… A questo punto non si può fare altro che brancolare nel buio: chi diavolo può essere il falso Suicide?!? Ammetto che non ne avevo la minima idea, e come me penso la maggior parte dei fan (se non tutti). Alla fine arriva la grande rivelazione: dietro a una genialata del genere non può che esserci lui, il genio del male per eccellenza della TNA, Austin Aries. Un Aries che ha subito messo in chiaro di aver fatto tutto ciò solo per prendersi una shot al titolo del mondo, e che quindi dovrebbe affrontare Ray a Destination X. Un’ottima scelta questa, visto che (senza nulla togliere al grande Chris Sabin) Aries è senza dubbio un avversario di transizione e una potenziale minaccia ben più credibile di Sabin o di qualsiasi altro attuale X Divisioner. Avversario di transizione, questo resta, visto che è comunque destinato a una sconfitta contro Ray, il cui regno ribadisco che potrà avere fine solo a Bound For Glory per mano di A.J. Styles… Ma comunque il miglior avversario di transizione che potessero scegliere, arrivato a quel match con un'ottima mossa e nel modo più intrigante e geniale che potessero inventarsi. Costruzione promossa, quindi. Speriamo solo che non debba rimangiarmi un’altra volta questi complimenti…

Anche per questa volta potete considerarvi liberi dalla lettura del TNA Point, visto che siamo giunti al termine. Scusatemi se in questo numero sono stato moto più critico del solito, ma ci voleva… Dai, prometto che la prossima volta sarà più buono (forse).

Alla prossima, TNA-holics!

Bye!


 

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