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NEW HORIZONS #10 - The best there is...

Ring of Honor Wrestling is very happy to announce that a Hall of Fame wrestling legend will be in attendance on Friday night, July 24th when ROH returns to the Ted Reeve Arena in Toronto, Ontario, Canada.

The legendary Bret “Hitman” Hart will be on-hand for a special autograph signing prior to the ROH event, as well as making an appearance during the course of the night’s show. Tickets for this event on 7/24 are already on sale here at www.rohwrestling.com, stay tuned to the website for more details regarding the special autograph signing.


Avevo iniziato l'articolo parlando di tutt'altro, ma nella serata di lunedì questo annuncio apparso sul sito ROH ha rubato la scena a qualsiasi altro discorso.
Bret "The Hitman" Hart sarà in ROH, il 24 luglio prossimo!
Come per l'annuncio di Flair, grande è l'eccitazione portata dalla sua presenza e diversi sono gli scenari che gli si prospettano davanti, sebbene nulla a lungo termine.
Certo, Bret non è più un wrestler, ma vogliamo mettere il carisma, lo starpower e la visibilità che porterà con sè in Ring of Honor?
Vogliamo mettere il battage pubblicitario e l'attrazione che la sua presenza susciterà, principalmente sul pubblico canadese ed europeo, ovvero dove l'Hitman aveva e ha il suo ascendente maggiore?
Ovviamente non lo rivedremo sul ring, ma penso che un confronto face to face con Bryan Danielson sia da più parti auspicabile: un ideale passaggio di consegne, dal più grande lottatore del passato al più grande lottatore dei giorni nostri.
Non la WWE, non la TNA, ma la Ring of Honor è riuscita a strappare un'apparizione al leggendario atleta canadese.
Discorso sul quale ritorneremo indirettamente fra un pò...

In precedenza, un'altra notizia aveva catturato voracementela mia attenzione: secondo il Wrestling Observer Newsletter, Bryan Danielson potrebbe essere interessato ad accasarsi in WWE o in TNA alla scadenza, fra breve, del suo contratto con la ROH.

I lettori più attenti e gli Indyvidui di vecchia data si chiederanno: "E qual è la novità?", visto che una notizia simile esce ciclicamente ogni 6/12 mesi, atta esclusivamente a destabilizzare il wrestling web e mandare nel pallone i cosiddetti nerd da indies, affranti dalla prospettiva di vedere il proprio idolo assoluto combattere per le "odiate" majors, WWE e TNA.
No, non è un pezzo sui luoghi comuni, non parleremo degli "smark" (cit. che capiranno in pochi), nè dell'addio di Danielson alla ROH, perchè non c'è nulla di confermato in tal senso e non trovo corretto sprecare kilobyte e far sprecare tempo a voi per leggere il "cosa potrebbe succedere" di Enrico Ruggeri applicato al wrestling.

Semplicemente mi sono chiesto: cos'è più gratificante? Una vita di successi in realtà "minori", o una vita da signor nessuno in una federazione vista su scala mondiale?
Meglio essere primi in Gallia o secondi a Roma?
Per come la vedo io, parere estremamente di parte e poco obiettivo, opterei tutta la vita per la prima soluzione.
Ma io all'anagrafe non sono nè Bryan Danielson, nè Roderick Strong, nè Davey Richards, nè Nigel McGuinness, nè qualsiasi altro generico fuoriclasse da federazioni indipendenti che mai vorrei vedere in una major col rischio di veder vilipeso il suo talento.
Un wrestler è prima di tutto un uomo, e in quanto tale ha ambizioni, aspirazioni e una mentalità: sia chiaro, non distinguiamo tra mentalità di "serie A" e altre di "serie B", per cui puntare al successo in una major è più degno di nota dell'"accontentarsi" di essere dio per qualche centinaio di fans su internet.
Ma in egual modo bisogna accettare e comprendere qualsiasi scelta un wrestler decida di intraprendere.

Nella fattispecie, Bryan Danielson ha in passato rimarcato come il suo status nelle indies gli consenta di avere un successo economico e professionale tale da non rimpiangere assolutamente il fatto di non lottare in WWE.
Di contro, Nigel McGuinness ha espresso il desiderio di approdare un giorno alla corte dei McMahon e di confrontarsi con John Cena.
A seconda dei punti di vista, ci sarà chi giudicherà il primo un fesso o un mito, e il secondo un ambizioso o un traditore.
Ovviamente nessuno di questi punti di vista è esatto: entrambi hanno ottentuo tanto nelle indies, non sappiamo quanto effettivamente le loro carriere sentano la mancanza di un'affermazione nelle majors, perchè, a meno di valutare erroneamente le indies come realtà inferiori (occhio, non "minori"), una carriera di successi in una federazione vale tanto quanto una carriera di successi in qualsiasi altra federazione.
L'unica cosa che cambia è il mero peso specifico delle stesse, dettate da mille fattori che col wrestling c'entrano relativamente, primo fra tutti l'esposizione mediatica: è ovvio che se Bryan Danielson combatte un 5 Star Match sarà visto da molte meno persone di quante vedranno Kurt Angle o Shawn Michaels, con la conseguenza che i secondi due verranno ricordati come i più grandi wrestlers della storia, e il primo lo sarà solo per quei pochi che hanno avuto la fortuna di vederlo combattere, senza che ciò significhi sminuire le sue imprese, che hanno tanto valore se combattute in un'arena da 60 mila posti, che in una palestra da 200 posti a sedere.
Non intendo giustificare nè la scelta di un Danielson che vorrebbe continuare a lottare nelle indies, nè quella di un McGuinness che vorrebbe confrontarsi con Cena, tantomeno biasimarle entrambe: il fan saggio (per quanto riconosco la natura di ossimoro di questa espressione, visto che il "fan" per definizione è un "fanatic", e quindi incapace di ragionare obiettivamente) dovrebbe prendere atto di entrambe e agire di conseguenza, valutando l'operato dei due wrestlers nel rispettivo ambiente solo alla luce dell'apporto effettivamente dato al wrestling nel corso della carriera, indipendentemente da quale sia la federazione che permette loro di esibirsi.

Atteggiamento non da "fanatic", bensì da stupido è quello che contraddistingue Sylvan Grenièr, -ex campione di coppia in WWE con la Resistance, -ex ambasciatore del Quebec, -ex mille altre gimmick ridicole affibiategli nel tentativo di farlo uscire dall'anonimato, che proprio sul rapporto indy-major ne ha indirettamente sparata una grossissima nei giorni scorsi.
Forte della sua presenza in ben UNO show ROH, si è permesso di avanzare un discorso azzardatissimo sul fatto che questa ROH debba essere una TNA in fieri, con una spettacolare uscita: "They are well organized, but I think they just need to have more input on writing and storylines to give those fans surprises and unexpected things. It was just match one, match two, match three. That is the only thing.I think they have the potential to become as big as TNA because now they have television and great exposure. They need to go back to the old school because all those spots don't mean anything if you don't have a storyline. I think they're just killing themselves out there, and they're not drawing more."
Per i non angofoni, in sostanza ha detto che i match in ROH sono solo un'accozzaglia di spottoni senza un filo di storyline dietro, e che dovrebbero bookare storyline convincenti per potersi imporre di fronte al pubblico televisivo, onde poter diventare una TNA 2.0 (che Dio ce ne scampi e liberi).
Dimostrazione inequivocabile di quanto il signor Grenièr abbia seguito la ROH in vita sua.
Tuttavia c'è ben poco da ridere, visto che i luoghi comuni espressi dall'-ex Resistance sono purtroppo ben radicati in molti fans con una cultura di wrestling che non va al di là di Raw e Smackdown e con la mente più chiusa di un barbiere di lunedì..
Ulteriore motivo per cui, purtroppo, i successi ottenuti nel mondo indy vengono spesso sminuiti oltre il dovuto a causa della scarsa visibilità, quasi che l'avere tante telecamere intorno amplifichi a mò di cassa di risonanza le abilità e i successi di un atleta professionista.

Chiusa questa lunga parentesi, vorrei concentrare l'attenzione su un particolare del recente show ROH del 24 aprile scorso.
Main event time, Jerry Lynn difende il titolo mondiale contro Roderick Strong, wrestler mediamente apprezzatissimo da chiunque lo conosca per le straordinarie doti nel quadrato, ma che non ha mai fatto breccia veramente nel cuore dei fans a causa di alcune pecche a livello espressivo/di carisma/nell'extra-ring.
Eppure, stando a uno dei reporters dell'evento, tutta l'arena era interamente schierata in suo favore, elevando chants altissimi per tutta la durata del match, che avrebbe visto il campione Jerry Lynn confermarsi tale.
Cosa significhi è di facile intuizione: Jerry Lynn ha fallito.
Jerry Lynn è il fallimento più clamoroso della Ring of Honor da parecchi anni a questa parte (non mi azzardo a dire "di sempre" semplicemente perchè non seguo la federazione dalla sua nascita al punto da poterlo confermare).
Un campione, che dovrebbe essere face, che si vede seppellito di chants a sfavore in un match contro un avversario che non è esattamente un mostro di carisma, è semplicemente un campione che non avrebbe dovuto essere tale, perchè se ci si fa caso, fino a pochi mesi fa l'accoglienza nei suoi confronti era più che positiva.
E' evidente come qualsiasi fan della ROH di vecchia data non abbia gradito il passaggio della cintura nelle sue mani.
Era facile fare i profeti di sventure su una cosa simile, ma qualsiasi fan, categoria della quale mi faccio portavoce, può a ben donde rinfacciare alla propria federazione preferita un bel "Ve l'avevo detto", condito da un "Ha-ha" di Nelsoniana memoria che ci starebbe a pennello, se non fosse che c'è ben poco da ridere in questa situazione.
E in più si è probabilmente andato a far benedire anche il probabilissimo successore di Lynn, quel Tyler Black che è stato recentemente privato del FIP World Title, nell'impossibilità di difenderlo il 2 maggio a Crystal River contro Davey Richards (insignito d'ufficio della cintura).
Sebbene in casa ROH non si vede l'infortunio di Tyler come serio, all'imminente show dell'8 maggio dove affronterà (o meglio, dovrebbe affrontare) proprio Lynn sarà ancor più improbabile quel cambio di titolo in tempi brevi che tanto auspicavamo.
Magari Tyler non sarà la panacea di tutti i mali, ma rimane sempre una rising star sulla quale costruire un futuro, e non un -ex ECW Champion che vive della luce riflessa di un glorioso passato ormai alle spalle.

A proposito di fallimenti: di certo ancora non possiamo definirlo tale, visto che non conosciamo l'entità dei dati d'ascolto, ma di certo l'esperimento della ROH su HDNet rischia di non avere vita lunga con la formula attuale.
Giunti ormai al settimo episodio, si può senza dubbio tirare qualche somma: il format è interessante, ma solo nel breve periodo.
Certo, l'offerta di 50 minuti settimanali di buon wrestling sono allettanti nell'ambito della programmazione dei tv shows americani, peraltro già satura con ben 4 show WWE e uno TNA, ma il fatto che non ci siano storyline a supportare il prodotto trasmesso su HDNet, non ci sia un motivo per seguire le varie puntate che non sia appunto quello di assistere ad un match superiore alla media sicuramente, ma praticamente fine a sè stesso, rischia di diventare un boomerang che la ROH si vedrà presto tornare indietro.
Anche perchè non puoi contare sul fatto che la gente si sintonizzi solo per vedere due atleti semi-sconosciuti picchiarsi, ma devi offrire loro un incentivo a farlo.
Nella mia posizione sono discretamente combattuto nello sperare che ciò accada, perchè per quanto inutili sotto ogni punto di vista, questi tv shows così ideati sono assolutamente innocui.
Andare a modificarne il format includendo angle e prosieguo di storyline varie, rischia di andare ad intaccare la continuity degli shows che vanno in dvd, che poi sono quelli che lo zoccolo duro di fans tiene maggiormente in considerazione.

Infine, classica panoramica sul mondo indy, con un occhio particolarmente rivolto alla PWG, federazione in stato di grazia.
Annunciata da poco la line-up completa del DDT4, torneo tra tag team con un'insolita percentuale di star power elevatissimo.
Su tutti spicca il team composto da Bryan Danielson e Paul London, a questo punto favoritissimi per la vittoria del torneo stesso, sebbene la concorrenza sia molto forte (Young Bucks, Hero & Strong, MCMG e Dynasty su tutti, anche se questi ultimi affronteranno proprio l'American Dolphin & The Dolphin Master al primo turno, ed è difficile pronosticare un loro passaggio del turno).
Bryan Danielson che ha recentemente perso il wXw World Title in Germania, a Dead End IX Beta, in favore di Absolute Andy.
E attenzione ad Aniversario Yang, della CHIKARA, 24 maggio prossimo: la possibilità di assistere a Chuck Taylor rasato a zero nel Double Hair/Double Mask match contro Fire Ant & Soldier Ant, possono causare spasmi da ilarità dannosi alla salute, si consiglia di prendere precauzioni.

A proposito di CHIKARA, consigli per gli acquisti: chiunque, anche non assiduo fan della federazione, si procuri il King of Trios di quest'anno, appena finito di visionare.
Finora miglior evento di wrestling del 2009, tre serate spettacolari, un torneo interessantissimo dall'inizio alla fine e un paio di chicche rappresentate dai match del Rey de Voladores, edizione di altissimo livello con un Kota Ibushi sugli scudi.
Fate qualsiasi cosa, ma procuratevelo!

"See you in another life, brother!"


 

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