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PPV COVERAGE - TNA GENESIS 2009

SIX MAN TAG TEAM ELIMINATION MATCH: Sonjay Dutt & Jimmy Rave & Kyioshi vs. Eric Young & LAX

Alexander Magno: doveva essere un riempitivo annunciato a poche ore dal pay-per-view, e invece si è rivelato un match lungo e anche abbastanza ben combattuto. Qualche errore c’è stato, soprattutto quando sul ring c’erano i due lottatori migliori tra tutti e sei secondo me, ovvero Homicide e Sonjay Dutt. Spot particolari non ci sono stati, se non le mosse eseguite fuori ring dai diversi wrestler, con voli spettacolari che si sono susseguiti. Alla fine il vero trionfatore dell’incontro è sicuramente Hernandez, che dopo aver assistito all’eliminazione dei suoi due compagni di squadra si sbarazza, senza problemi, di tutti e tre i suoi avversari. Dietro questa scelta c’è la chiara volontà di pusharlo in vista della riscossione da parte sua della title shot per il titolo mondiale, chissà che il 2009 non possa portare qualche successo in singolo per lui. Voto: 7-

Rob: Inserito all’ultimo poche ore prima del PPV, ci si aspettava il più classico dei riempitivi, invece gli è stato dato a disposizione anche un buon minutaggio. Assoluto protagonista del match è stato Hernandez, che davvero è sembrato di tutt’altra categoria e a cui è stata voluta dare una gran prova di forza per renderlo credibile ed autorevole come sfidante al titolo di Sting. Tra l’altro al neo “SuperMex” oltre a una ottima sequenza di trademark moves è stato finalmente anche trovato un bel look, quei baffoni lo rendono davvero un figo. Stupiscono le eliminazioni precoci del tifatissimo Young e di Homicide, sacrificati sull’altare di Hernandez ed eliminati da wrestlers teoricamente di rango assai inferiore, anche se non può non farmi piacere che per una volta sia stata fatta fare buona figura al bravo Rave. Benino Kiyoshi all’esordio in PPV, anche se tra lui e Muta per ora di differenza ce n’è davvero tanta tanta. Voto: 6/7

X-DIVISION CHAMPIONSHIP: Chris Sabin vs. Alex Shelley

Alexander Magno: che Sabin e Shelley fossero due lottatori di qualità si sapeva, e infatti il loro incontro non ha deluso le aspettative. Velocità, agilità, molte mosse utilizzate e un grande Shelley, autore di un leg drop dalla terza corda davvero entusiasmante. Molto buoni anche i near falls, più di una volta sono riusciti a dare l’impressione che il match fosse giunto ad una conclusione e invece il conteggio dell’arbitro veniva puntualmente interrotto. Mezzo voto in meno per il finale: avrei potuto capire una vittoria per roll-up da parte di Sabin, che questo titolo lo ha già vinto diverse volte. Mi è piaciuto di meno il fatto che a vincere in questo modo sia stato Shelley, anche se probabilmente il suo finto infortunio con conseguente fregatura rifilata al compagno di tag porterà strascichi in futuro. Voto: 7

Rob: Davvero un bel match, che ha superato le mie aspettative. Ai due Guns sono stati dati molti minuti e loro hanno davvero tirato fuori un gran bel match, tanto che dovendo risalire a un match così bello per il titolo X-Division in un match uno contro uno in PPV secondo me dobbiamo risalire fino a Bound for Glory 2006. Ma non è stato solo un match ricco soltanto di bella azione in ring, ma è stato soprattutto un ottimo esempio di psicologia. Shelley e Sabin che non riescono a prevalere l’uno sull’altro e a fare le loro tipiche manovre perché l’altro le conosce troppo bene è stata davvero un’ottima pensata che ha aggiunto molto al match. Ma non è stato un match perfetto: ad esempio le near falls non hanno quasi mai dato l’idea di essere decisive, visto che chi le subiva si rialzava sempre al 2 e quasi mai al “2,99” e le pause per sottolineare i momenti alti dei match non sono state sempre eseguite al momento giusto. Assolutamente sensato invece il finale, visto che l’unico modo che aveva uno dei due di prevalere sull’altro era per l’appunto sorprenderlo, visto che entrambi sapevano come neutralizzare gli attacchi portati. Voto: 8-

Sheik Abdul Bashir vs. Shane Sewell

Alexander Magno: non mi è piaciuto quest’incontro, non che mi aspettassi faville ma dopo aver visto i primi due match della serata era inevitabile notare la differenza di qualità. Per la prima volta ho visto Sewell sul ring e il suo stile di lotta è abbastanza essenziale, mentre l’idea che Bashir non sia capace da solo di portare un match ad alti livelli è ormai appurata dentro di me. La storyline è stata carina, anche se non vedo quale futuro possa esserci per questi due lottatori, che probabilmente continueranno ad affrontarsi. Voto: 5,5

Rob: Il personaggio Sewell è indubbiamente riuscitissimo, e lui particolarmente bravo nell’interpretarlo. Sul ring non si è visto moltissimo, anche perché Sewell certo non può diventare dall’oggi al domani, vista la storyline, da mero arbitro, pur ex wrestler, a novello AJ Styles, mentre Bashir è un discreto wrestler ma che certo non fa della bravura sul ring il proprio pezzo forte. MA nonostante tutto il match si è ampiamente fatto guardare, soprattutto per come ha richiamato la storyline, anche grazie al sempre ottimo contributo di Hebner, che, aldilà di tutto, rimane sempre il miglior arbitro in circolazione. Da notare che anche fuori dall’Impact Zone Sewell raccoglie consensi, e azzeccatissima è stata la pensata della Figura 4 nella città natale del Nature Boy. Voto: 6.5

TNA WORLD TAG TEAM CHAMPIONSHIP: Jay Lethal & Consequences Creed (c) vs. Beer Money Inc. vs. Abyss & Matt Morgan

Alexander Magno: a sorpresa, i Beer Money Inc. si riprendono i titoli dopo averli persi tre giorni prima ad Impact. E’ stato un bel match, molto movimentato ma soprattutto ben combattuto. L’attenzione è stata focalizzata su due temi, sostanzialmente: la sfida tra la coppia Lethal-Creed e i Beer Money Inc. (con questi ultimi che appaiono un tag team sempre più solido e capace di combattere buoni match con chiunque), e il rapporto sempre più teso tra Abyss e Matt Morgan, con il primo che colpisce accidentalmente il proprio compagno con la cintura e determina di fatto la vittoria di Roode e Storm. Come era prevedibile, Lethal e Creed hanno velocizzato il match, mentre Abyss e Morgan hanno mostrato la loro potenza. I Beer Money però appaiono ancora una spanna sopra rispetto agli altri due tag team. Voto: 7+

Rob: Bel match. Le caratteristiche fisiche assai diverse tra i tre team (due giganti, due pesi medio-massimi e due X-Divisioner) non hanno “cozzato” tra loro ma anzi hanno creato una buona chimica. Lethal e Creed hanno dato velocità al match, Abyss e Morgan la potenza (ma il crossbody di Morgan è stato davvero bello), mentre Roode e Storm oltre a dare il solito solido contributo sull’esagono sono stati assolutamente strepitosi sul lato entertainment: il siparietto a luci rosse con protagonisti James, Robert e Jackie è stata una delle cose più divertenti viste negli ultimi mesi, tre grandissimi attori! Malfatto lo spot finale invece, visto che Morgan è stato letteralmente ucciso da una mera cinturata mentre Abyss e Creed erano misteriosamente dispersi. Inoltre l’ormai sicuro e prossimo feud tra Abyss e Morgan continua a sembrarmi prematuro, ma questo ovviamente non c’entra assolutamente nulla con la valutazione del match. Ah, speriamo che Roode non si sia fatto nulla! Voto: 7

SIX KNOCKOUTS TAG TEAM MATCH FOR A TITLE SHOT AT THE TNA KNOCKOUTS CHAMPIONSHIP: Taylor Wilde & Roxxi & ODB vs. Kongtourage (Raisha Saeed & Rhaka Khan & Sojourner Bolt)

Alexander Magno: alla fine si è optato per non far combattere la campionessa, Awesome Kong, ma le sue assistenti contro il trio face composto dalla Wilde, da Roxxi e da ODB. Non ci si poteva aspettare francamente molto, e infatti l’incontro è stato mediocre: nessuna vera storia raccontata sul ring, nessun errore grossolano per carità ma neanche niente di entusiasmante. In particolar modo il team heel non si è fatto notare per una particolare abilità. La title shot va ad ODB, anche se mi sarei aspettato una vittoria di Roxxi: difficile che ODB possa vincere la cintura, ma vediamo come evolverà la situazione. Voto: 5+

Rob: Il Kongtourage è una delle cose più tristi che abbia visto negli ultimi tempi. Fatta questa doverosa premessa, l’infortunio grave della Hemme e i problemi di cui pare soffrire Kong negli ultimi tempi, e che hanno giustamente fatto propendere per un suo non utilizzo nel match, hanno tolto al PPV un discreto match per inserire al suo posto una contesa assolutamente evitabile. Anche perché tra le heel ce n’era una bardata come un sommozzatore, una con un corpo stupendo ma che sul ring mi ha persino fatto rivalutare la Massaro, mentre la terza è proprio l’inutilità fatta knockout E anche tra le face non siamo messi benissimo, l’unica che potenzialmente potrebbe essere una trascinatrice (Taylor) è impigliata in un personaggio a dir poco irritante. Urgono provvedimenti, perché la categoria che l’anno scorso era forse il fiore all’occhiello della federazione è precipitata in basso che più in basso non si può. Voto: 5

Kurt Angle vs. Jeff Jarrett

Alexander Magno: un bellissimo match. Difficilmente mi spingo a dare 8 ad un incontro, qui mi sarei spinto volentieri se non fosse che il finale è stato ancora una volta troppo forzato. Voglio dire, Jarrett è uscito dal conto di due dopo una sediata, un Angle Slam e tutto quanto, e viene schienato semplicemente con un braccio, senza alcuna mossa? Capisco la sorpresa di essere schienato quando l’arbitro sta per contare il tre che ti darebbe la vittoria, ma mi è parso comunque molto forzato come finale. Detto questo, grandissimo match: non poteva esserci l’hype del loro primo incontro di Bound For Glory, ma l’odio reciproco e un pizzico di Hardcore hanno dato quel tocco in più al match, durato quasi 25 minuti peraltro. Jarrett è stato straordinario, soprattutto dal blade job in poi, lottando con tutte le sue forze. Anche Angle si è reso autore di una prestazione sopra le righe, bravissimo ancora una volta nel suo ruolo di cattivo senza scrupoli. Alla fine vince l’eroe olimpico: ce lo potevamo aspettare, adesso siamo sull’1-1 e, vedendo il post-match in cui Angle attacca l’avversario, possiamo tranquillamente aspettarci una resa dei conti in futuro. Voto: 7,5

Rob: Signori, il primo serio candidato a MOTY (o, più precisamente, GMOTY) per l’anno 2009 viene già dopo soli undici giorni. Premesso doverosamente ciò, devo però dire che a questo match ho preferito, seppur leggermente, il loro precedente di Bound for Glory, che non per niente avevo messo al terzo posto assoluto tra i match 2008. In ogni caso non mi aspettavo un così grande match, pensavo che il dover raccontare una storia completamente diversa dal loro primo incontro potesse rendere il match meno spettacolare, invece è stata una battaglia stupenda, con nessun odei due che voleva soccombere all’altro. Alcuni spot poi sono stati straordinari: non solo l’insana angle slam sullo stage, ma anche il bellissimo momento in cui Angle chiede al pubblico se preferisce veder usata la chitarra (pop) o la sedia (fischi) e allora scende la seconda. Esempio di psicologia heel geniale. Per Angle dunque continua l’incredibile striscia di match sopra l’8, mentre Jarrett si conferma su livelli forse mai raggiunti in carriera. Unico piccolo punto debole il finale, che ha lasciato tutti un po’ così. E l’hype per lo scontro decisivo è già altissimo (Lockdown?). Doveva essere main event. Voto: 8.5

TNA WORLD HEAVYWEIGHT CHAMPIONSHIP: Sting (c) vs. Rhino

Alexander Magno: forse il modo migliore per gestire questo match: credo che in pochissimi potessero pensare, realisticamente, ad una vittoria di Rhino. Tanto vale far subire a quest’ultimo un attacco da parte della Main Event Mafia, che lo ha debilitato per quest’incontro, che infatti è durato neanche 10 minuti, con una vittoria piuttosto facile per Sting. Entrambi hanno uno stile di lotta piuttosto essenziale, difficilmente riescono da soli ad imporre un ritmo particolarmente veloce al match e infatti l’incontro non è stato molto appassionante. Peccato, speravo potessero fare di più. Sting sostenuto alla grande dal pubblico di Charlotte, mentre Rhino esce probabilmente ridimensionato da questa sfida. Voto: 6

Rob: Match che è servito solo a giustificare la nuova sconfitta della Frontline e a mettere ulteriormente le basi per lo split di Sting dai MEM, ma sul ring si è visto il peggior match valevole per il titolo del mondo in TNA da eoni a questa parte, tanto che bisogna probabilmente risalire all’Era D’Amore o all’Era Rhodes per vederne uno simile. Rhino, come il sottoscritto aveva già detto a dicembre, è palesemente inadatto ora ad un ruolo di vertice (non per nulla è stato l’unico a non fare un Classico in PPV pur affrontando Angle: coincidenza? Io non…) e sul ring appare proprio imballato, e non è stato solo per vendere il pestaggio subito dai MEM. E deludente è stato anche Sting, il quale detto tra parentesi si è beccato l’assoluto pop of the night dimostrando che le Leggende non vengono mai fischiate nel wrestling moderno, ma sul ring non è certo parso al massimo della forma, tanto che invece che accelerare il ritmo lentissimo del match lo ha tenuto anch’egli bassissimo. Il finale poi è stato da “meh”, arrivato senza hype. Davvero un brutto, brutto match. Voto: 5

TNA Front Line (Mick Foley & AJ Styles & Brother Devon) vs. Main Event Mafia (Booker T & Scott Steiner & Cute Kip)

Alexander Magno: a sorpresa, nei Mafia ha combattuto Cute Kip al posto di Kevin Nash, infortunato. Con questa mossa, molto probabilmente, gli stessi Mafia si giustificheranno per la prima sconfitta subita in pay-per-view. Più che un incontro è stata una rissa, non l’ideale per il main event di uno show a pagamento ma tutto ruotava intorno al primo match in TNA di Mick Foley. Proprio quest’ultimo ha eseguito il pin finale su Steiner, grazie ad un DDT su una sedia. Molto bello il crossbody di AJ su Cute Kip che si trovava steso sul tavolo fuori dal ring, vero e proprio spot della serata. Lo stesso AJ Styles ha fatto buone cose ma non si è visto più di tanto, e forse il match ne ha un po’ risentito. Devon è un buon lottatore ma nulla più, Foley tornava dopo un anno e mezzo di inattività, e i membri della Main Event Mafia sono tutti avanti con gli anni e più di questo difficilmente potevano dare. Voto: 6+

Rob: Mah, capisco l’esigenza di chiudere il PPV con finalmente una vittoria Frontline, ma questo match non avrebbe meritato neanche il main event di uno show settimanale, figuriamoci di un PPV. E poi vedere Cute Kip in un main event non fa cadere soltanto le braccia ma anche qualcos’altro. Capisco che Nash fosse in ospedale, ma mi rifiuto di credere non ci fossero soluzioni migliori. Duqnue, sul ring si è visto davvero poco, l’unico che ha provato a fare qualcosa di buono è stato, ne dubitavate?, Styles il quale tra l’altro ha fatto uno spot bellissimo con quella springboard frog splash sul tavolo fuori ring. C’era attesa per il ritorno di Foley: è e rimane un maestro della psicologia, ma sul ring è goffo e lento, tanto che urge un veloce ritorno in palestra. E Devon senza Bubba rimane un pesce fuor d’acqua. Dei tre heel, il solo Booker T ha mostrato qualcosa di discreto. Ribadisco, match sufficiente ma assolutamente inadatto a far da main event. Voto: 6.5

COMMENTO FINALE:

Alexander Magno: è stato un pay-per-view segnato dagli infortuni, veri o presunti. Christy Hemme non ha potuto combattere il suo incontro per il titolo knockout, due protagonisti della Front Line (Joe e Ray) non hanno partecipato all’evento, così come Kevin Nash, mentre Rhino ha lottato in condizioni precarie. Dopo Angle vs. Jarrett mi aspettavo un’apertura dell’anno col botto per la TNA, e invece gli altri due teorici punti di forza di Genesis (Sting vs. Rhino e Front Line vs. Main Event Mafia) sono risultati match sufficienti e nulla più. Le storyline hanno fatto tutte un passo in avanti, e i giochi rimangono sempre più aperti, da questo punto di vista non ci si può certo lamentare. Si poteva fare di meglio? Sicuramente sì, ma forse è stato meglio lasciarsi diverse opzioni per il futuro. Voto: 6,5

Rob: Fino ad Angle-Jarrett compreso, è stato un PPV quasi esemplare col solo difetto del match femminile, ma gli ultimi due match hanno clamorosamente abbassato la qualità media, soprattutto i soporifero match per il World Title. Purrtroppo una grande sfortuna (leggasi gli infortuni improvvisi occorsi a Kong, la Hemme e Nash, nonché a Roode durante il match) hanno giocato un grandissimo ruolo, ma non bisogna nascondere che ci sono state anche alcune incomprensibili scelte di booking (Rhino per il World Title, Kip James nel main event, e Angle-Jarrett non messo come incontro finale della card). Nota di merito per il pubblico di Charlotte, assolutamente coinvolto e partecipe e che ha reso l’evento ancor più bello. L’impressione finale è quella di una occasione gigantesca sprecata e di PPV in cui si è erroneamente creduto troppo poco. Una sorta di coito interrotto. Voto: 6/7

 

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