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WRESTLING BACKSTAGE #1

Benvenuti a voi tutti da parte di Giacomo "The Stinger" Lipari, che ha il piacere di introdurvi a questo nuovo editoriale dedicato al mondo del wrestling ... e non solo!
Prima di iniziare vorrei subito dire che questo mio editoriale sarà diverso dagli altri, in quanto cercherò di farvi usare la ragione per avere un punto di vista critico ed autonomo, libero da pregiudizi e dicerie.

Diversamente da come potreste pensare, questo editoriale è assolutamente diretto a tutti! Anzi ... a dir la verità, è più diretto agli scettici che agli appassionati di questa disciplina!

Bene, detto ciò direi che siamo pronti per iniziare, quindi cosa aggiungere se non il mio: "BABY IT'S TIME! IT'S THE STINGER TIME!

Premessa: per spiegare meglio il punto di vista del mio editoriale, credo che non ci sia niente di meglio che iniziare con la più classica delle conversazioni, ovvero quella che si ha quando un appassionato incontra il diffidente di turno, ecco quindi che si mettono a confronto le proprie idee sullo stesso tema trattato.

Questo che leggerete adesso non è una conversazione vera e propria, ma piuttosto un collage di tanti dialoghi avuti da me con diverse persone. Leggerete quindi il dialogo tra me e "Nino" ovvero un nome scelto a caso che uso per omaggiare le tante persone che conosco che si chiamano in questo modo.
Buona lettura!

... Sono ancora a lavoro quando mi chiamano al cellulare per uscire. Più tardi mi ritrovo con gli amici di fronte ad un gelato, quindi si anima la discussione.

Dopo un pò, puntualmente salta fuori l'argomento calcio, con i presenti che gridano iniziando anche a gesticolare. Vedendomi in disparte che non proferisco parola, "Nino" mi chiede sorpreso ...
Nino: Perchè non parli? ... Non ti piace il calcio?
Io: Beh ... no.
Incuriosito mi chiede ...
Nino: Mmm, e quale sport segui?
Io: Come sport seguo la Moto GP, poi ho una forte passione per il wrestling, lo seguo da qualche anno, e mi aggiorno costantemente su tutto ciò che succede.
Nino: Dove ti informi?
Io: Sul web ci sono molti siti italiani sul wrestling, io stesso ne faccio parte di uno.
Nino: Ma non lo sai che è tutto finto!
Io: Non direi che è finto. Direi piuttosto che viene gestito da uomini che basano le loro scelte sulle esigenze del mercato.
Nino: Sarà ...
Io: Non fa niente, non a tutti piacciono le stesse cose.
Nino: Ma a me piaceva prima! Lo vedevo sempre in TV!
Io: Ah, quindi lo seguivi!
Nino: Si, ma poi non più da quando ho capito che era finto. Devo dirti che mi piacevano molto quelli del commento. Troppo forti!
Io: Tanti appassionati li odiavano, rendevano il tutto ridicolo.
Nino: I miei preferiti erano il becchino ed il folletto di San Diego!
Io: Degli ottimi atleti.
Nino: Poi hanno smesso di farlo in TV perchè era morto uno di loro che si drogava che ha ucciso la sua famiglia.
Io: No, lo hanno tolto perchè non era seguito. Poi dopo hanno voluto evitare la pioggia di critiche che potessero dare cattiva pubblicità alla rete. Comunque adesso che tutti hanno dimenticato la vicenda vanno di nuovo in onda.
Nino: Secondo te, chi è il più forte di tutti?
Io: Non esiste il più forte, è solo la dirigenza sceglie su chi puntare per fare più ascolti.
Nino: Ma allora è vero che è tutto pilotato!
Io: Ma no! Si tratta solo di scelte per gestire gli show.
Nino: Io penso che sia John Cena il più forte di tutti. Ha sempre la cintura!
Io: Non proprio, anzi è da un pò adesso che non la detiene più, ma a parte delle preferenze personali, lo fanno vincere perchè l'azienda nel quale lavora ha investito molto tempo e denaro su lui ed Orton, facendole diventare delle macchine da soldi quando si tratta di vendere gadget, quindi si pensa che con loro due campioni la gente veda di più i loro show e quindi compra più biglietti per vederli dal vivo, ma non sempre fuziona così.
Nino: Ma sono cose da bambini! Perchè li segui ancora?
Io: Il wrestling non ha età, per ora è vero che è indirizzato ad un pubblico più giovane perchè i dati di ascolto segnano questa categoria come la maggior parte degli spettatori, inoltre così cercano di fidelizzare la nuova generazione di fan. Però sappi che il wrestling non è solo WWE, anzi!
Nino: Ma come fanno a piacerti queste cose? Ma non ti sembra che si prendono a botte per finta?
Io: Certo, ma se si colpissero davvero si farebbero male, e poi non potrei più vedere il mio lottatore preferito! Giusto? ;-)
Nino: Io non capisco cos'è che ci trovi di così bello ...
Io: Non so dirti, è una passione che nasce dall'interno e cresce giorno dopo giorno.
Nino: Boh, non ti capisco ...

La verità è che abbiamo parlato di un argomento così ampio che non può essere riassunto in poche parole. Penso che questo sia un mondo così ampio che si può capire solo se riesci a decifrarlo, depurandolo dalle dicerie e dai pregiudizi, altrimenti tutto ti sembra un'enorme bolla di sapone costruita ad arte.

Il punto è che sia molto facile criticare tutto e tutti a priori, ma non tutti capiscono (o fanno finta di non capire) che il wrestling, così come tutte le altre cose, si evolve nel corso del tempo, cambiando faccia ogni giorno.

Quello che noi vediamo in TV non è altro che il risultato di meeting fatti al vertice per tracciare la nuova direzione della compagnia: sviluppando film, fumetti, ed un canale apposito per i loro show e via discorrendo.

E' un enorme azienda, che ha come scopo quello di creare profitti!

Si gestisce tutto ciò in funzione della direzione del mercato, influenzando così tutto il prodotto finale con le varie direzioni stilistiche, compreso l'uso più o meno evidente della violenza.

Il paragone è evidente prendendo in considerazione due puntate del medesimo show presi da due annate diverse.

Anche la scelta degli uomini di punta della federazione è gestita, perchè ovviamente non possono brancolare nel buio quando si cerca qualcuno che possa portare avanti l'immagine della compagnia: devono sapere su chi fare affidamento per fungere da calamita umana.

Tutto ciò sempre allo scopo di vendere PPV e merchandising vario.

A titolo di esempio è noto il caso quando si vuole espandere il mercato in una zona del globo terrestre, che la compagnia assume lottatori di quelle parti, facendole esplodere prima, per poi essere delle star in patria e vendere quindi i biglietti ed il merchandising annesso.

Ma il discorso non è che solo all'inizio.

Concludendo direi che il wrestling è troppo grande per essere definito solo uno show, un business, uno sport, oppure una telenovela, perchè in realtà accorpa tutte queste caratteristiche al proprio interno intrecciandole tra loro.

Ma credo che questo sia un argomento troppo ampio per poterlo riassumere in un solo numero, me ne servirebbero tanti altri. Per questo per oggi vi saluto rinnovandovi l'appuntamento al prossimo numero.

Saluti dal vostro caro Giacomo "The Stinger" Lipari.

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