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Tutto cominciò con un rintocco di campane. WrestleMania VII, la prima volta che una WrestleMania sentiva quel rintocco di campana che poi, nel corso degli anni, cambierà completamente il volto del Grandest Stage Of Them All, contribuendo in maniera essenziale a renderlo l’evento che oggi conosciamo.
L’eco del primo rintocco si distribuisce nell’arena e appare quel mostro sullo stage, quel mostro che sembra indistruttibile. Nel ring Jimmy “Superfly” Snuka lo attende, ma nessuno sa che questo match entrerà nella storia. Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Undertaker e Paul Bearer sono lì…
WrestleMania: dove le Leggende nascono. Quel giorno nacque la Streak. Tutto ha avuto inizio con un match durato neanche cinque minuti, un match che se fatto nei giorni nostri sarebbe bollato senza problemi come uno “squash match” senza storia, senza importanza. Un match purtroppo invecchiato male per chi lo guarda una decade o addirittura due dopo; un match dove un beniamino del pubblico viene distrutto nel giro di pochi minuti. Match nato e raccontato solo per mettere over quella forza indistruttibile che Undertaker rappresenta. Snuka riuscì nel colpito a lui assegnato, gli attacchi tutti senza alcun effetto, le sue offensive rotte senza difficoltà dall’avversario, un mito del pubblico completamente inerme ed in balia della forza del male. Fu un match brutto visivamente ma dannatamente coerente con quello a cui diede vita, anche se nessuno in quel momento poteva immaginare dove avrebbe portato quel primo gradino.
La Tombstone Piledriver finale rappresenta tutto. Un campione che ha contribuito all’ascesa della WWF che affronta in questo modo il nuovo fenomeno. Tutto inutile, ogni attacco era solo un futile tentativo di non arrendersi e bastò questa semplice mossa per mettere fine a tutto, per far scendere il gelo tra il pubblico che mai aveva visto un dominio così netto da parte di un nuovo volto. Un volto terrificante.
Il problema di questo match, visto oggi, è che non riesce proprio a tener testa a quello che uno si aspetterebbe dai nomi tirati in ballo. Undertaker non era quello che poi abbiamo conosciuto negli incontri successivi, ma il match non è stato intenso come poteva per essere una contesa pensata per cinque minuti. Il peso storico acquisito successivamente ti porta a dire “Uhm, questo sarebbe l’inizio della streak? Mi aspettavo di meglio”. Il lavoro fatto funzionò in quel momento storico, ma guardandolo nell’ottica della Streak si può rimanere delusi.
Tuttavia centra perfettamente l’obiettivo che si era posto ai tempi. Undertaker apparì davvero come una forza dominante e questo match aiutò la sua ascesa rafforzando già quel sentimento di terrore e paura che il pubblico aveva nei confronti del suo personaggio, della sua persona.
