• Wrestling Revolution Facebook
  • Wrestling Revolution Twitter
You are here: Home Speciali The Streak 20-0: Triple H (WrestleMania XXVIII, Hell in a Cell Match)
WrestlingRevolution.it

20-0: Triple H (WrestleMania XXVIII, Hell in a Cell Match)

20-0

The Undertaker trionfa a Wrestlemania XXVII contro Triple H. Se osserviamo però uno dei fotogrammi immediatamente successivi alla fine dell’incontro, il Phenom sembra tutto meno che un vincitore. The Game, da sconfitto, esce sulle sue gambe. Taker non ce la fa: è costretto ad uscire in barella. Se Gabriele D’Annunzio, in un’altra vita, avesse scritto di Wrestling, probabilmente avrebbe utilizzato la famosa locuzione “vittoria mutilata” per descrivere quella di Undertaker su Hunter. E infatti, la sera dopo ‘Mania, c’è proprio Hunter a Raw, ed è lì per lanciare una nuova sfida all’imbattibile Deadman.

Passano circa dieci mesi; siamo al primo Raw dopo la Royal Rumble, vinta nel 2012 da Sheamus. Questa sera, il General Manager ad interim John Laurinaitis verrà valutato dal board of directors. Cosa c’entra con Undertaker, vi chiederete. Ad annunciare la decisione del Board a Laurinaitis ci pensa un certo Hunter Hearst Helmsley, comunemente noto come Triple H, che nel periodo di assenza di Undertaker ha assunto un ruolo dirigenziale in WWE. Hunter sta per licenziare Laurinaitis, ma ecco il rintocco di una campana. Il suono è inequivocabile: si tratta del ritorno di Undertaker. Questi non parla, si limita ai suoi classici gesti, come quello del taglio della gola, e a fissare Triple H. Il King of Kings, con fare spocchioso, dà una pacca sulla spalla a Taker e se ne va. Ne sono successe di cose in dieci mesi… Dall’essere un lottatore desideroso di sfidare nuovamente Undertaker, Triple H è ora uno dei cardini dell’azienda WWE, ed arriva egli stesso a rifiutare l’invito di Undertaker ad un nuovo scontro.

La settimana successiva Triple H chiarisce le cose declinando ufficialmente l’invito di Undertaker, arrivando addirittura a dire di provare pena per il Deadman. Hunter lo rispetta, ma non vuole porre fine alla sua carriera finendo ciò che aveva iniziato a Wrestlemania XXVII. Taker risponde a modo suo, con un video criptico che lascia intendere la sua volontà. Quando Undertaker vuole qualcosa, è raro non la ottenga. Entra in gioco anche Shawn Michaels per provare a far cambiare idea a The Game. Lo storico amico di Triple H e suo vecchio compagno ai tempi della DX vorrebbe che Hunter accettasse la sfida di Undertaker. Triple H però ora è il Chief Operating Officer della WWE, ha delle responsabilità sulle spalle. I due dibattono, senza però giungere ad una conclusione. È chiaro, ci vuole Undertaker in carne ed ossa per risolvere la questione.

A sette giorni di distanza dall’incontro tra Triple H e Michaels, infatti, il Phenom abbandona i messaggi sul titantron e si presenta di persona a Raw. Questi si trova faccia a faccia con il King of Kings, che ancora una volta rifiuta l’invito. Taker però non demorde, dando del codardo a Triple H che, ferito nell’orgoglio, finalmente accetta. Se Undertaker vuole una fine, allora l’avrà. Hunter però aggiunge qualcos’altro: we do this, we go all the way. Se The Game deve affrontare il Deadman a Wrestlemania, lo farà all’interno dell’Hell in a Cell.

Nelle settimane successive, le cose continuano a scaldarsi. C’è un nuovo confronto tra Triple H e Shawn Michaels, con quest’ultimo che viene proclamato special guest referee per l’incontro. L’HeartBreak Kid discute anche con Undertaker e poi con entrambi i contendenti allo stesso tempo, contribuendo enormemente a costruire il match sotto il profilo psicologico. Le parole del sottoscritto non possono certo rendere giustizia al lavoro di Shawn Michaels.  Quest’ultimo dichiara sul ring che manterrà “puro” l’andamento del match, senza favorire nessuno, sotto la minaccia di Taker che, dovesse andare storto qualcosa, si è proposto di eliminare fisicamente l’arbitro speciale. È la fine di un’era. È in gioco la Streak. Non c’è nulla di più importante. Deve parlare il ring e soltanto il ring.

Eccoci a Wrestlemania XXVIII. L’evento, ad essere onesti, non sta procedendo per il meglio. Già, perché Daniel Bryan ha perso il World Heavyweight Championship in soli 18 secondi contro Sheamus. Ma tutti ora pensano ad altro. Hell in a Cell. End of an era. Triple H vs Undertaker. Il pubblico è euforico già nel vedere l’ingresso sul ring dei due contendenti. Per ultimo Taker, prima di lui Triple H. Prima ancora sale sul ring Shawn Michaels, che ha letteralmente in pugno la Streak. Il Phenom ed il Cerebral Assassin si fissano all’interno dello squared circle. Taker, d’un tratto, si leva il cappuccio del suo attire d’ingresso. Sugli spalti, così come al tavolo di commento, c’è stupore: ha tagliato i capelli, e sembra ora incutere ancora più timore nel suo avversario. Cala a questo punto la struttura metallica dell’Hell in a Cell ed il match ha ufficialmente inizio.

Hunter e Taker partono fortissimo: subito colpi duri a centro ring. In questa sfida nella sfida è il Deadman a spuntarla, prendendo in mano le redini del match. Si va fuori dal ring, dove Undertaker schianta più e più volte The Game contro la rete metallica. Si torna poi tra le corde, ma la situazione non cambia. Dominio di Undertaker, che ha in mente di utilizzare i gradoni d’acciaio. Triple H, a questo punto, con un guizzo mette a segno una DDT e porta poi l’avversario sui gradoni. Prova il Pedigree, ma la storia si ripete: l’anno scorso dal tavolo dei commentatori, quest’anno dai gradoni, Triple H finisce a terra con un Back Body Drop.

Le analogie con lo scorso incontro dei due non si esauriscono. Poco dopo, infatti, The Game mette a segno una Spinebuster sui gradoni. A ‘Mania XXVII, l’aveva invece fatto sul tavolo di commento. Undertaker, comunque, è imprevedibile. Ha appena subito detta Spinebuster quando chiude di scatto il rivale nella Hell’s Gate. È il primo vero momento in cui il match può concludersi ed in cui Shawn Michaels assume un ruolo determinante.

Triple H è chiuso nella morsa, ma riesce ad uscirne sfruttando tutta la sua potenza e schiantando l’avversario sui gradoni d’acciaio. Da allora, il match si trasforma in un massacro ad opera di Hunter. Quest’ultimo colpisce Undertaker con un numero incalcolabile di sediate, tanto da suscitare la preoccupazione di Shawn Michaels, che quasi lo implora di fermarsi. The Game però dice che il suo obiettivo è porre fine alla Streak; se non lo farà Shawn, lo farà lui. Michaels è dunque stretto tra due fuochi: da un lato Triple H gli intima di porre fine all’incontro prima che elimini completamente Taker; dall’altro proprio Taker, minaccioso quanto HHH, non vuole assolutamente terminare qui la contesa. Vuole vincere.

Entra in gioco il fedele Sledgehammer di Triple H. Malgrado Shawn Michaels gli sconsigli di usarlo, il King of Kings colpisce Undertaker, ottenendo però solo un conto di due. A quel punto, si decide a colpire Taker, in ginocchio, alla testa, sempre utilizzando il martello. Questo per Michaels è decisamente troppo: HBK interferisce in prima persona strappando il martello dalle mani dell’amico Triple H, ormai accecato dalla rabbia e dalla voglia di porre fine alla leggendaria Streak. Hunter è spazientito dall’intervento di Michaels, e gli chiede un’ultima volta di far suonare la campana. Shawn è riluttante, prende tempo, va a sincerarsi delle condizioni di Undertaker.

“I’m ringing the bell” gli dice e a Taker questo non sta affatto bene. In un lampo Shawn Michaels si ritrova chiuso nella Hell’s Gate, perciò il match continua. Le cose, per il Phenom, si mettono ora malissimo: non solo spreca energie per sottomettere Michaels, ma viene anche colpito da Triple H con il martello mentre si trova a terra. Con un altro dei suoi guizzi, però, Undertaker chiude l’avversario nella Hell’s Gate fino a farlo svenire. Proprio quando HHH si riprende, è steso da una Chokeslam. Nello stesso momento un arbitro, Charles Robinson, entra nella gabbia per sostituire l’incapacitato Shawn Michaels. Schienamento…1…2………. Triple H alza la spalla. Si sente addirittura uno “Yes!” di Michael Cole dal tavolo di commento. Taker non ragiona più, mette infatti KO Robinson con una Chokeslam.

Anche senza arbitro, i due gladiatori continuano a lottare. Ad un tratto, però, Undertaker viene colpito dal Superkick di un redivivo Shawn Michaels e subito dopo da una Pedigree di Triple H. Ormai è fatta, lo schienamento è solo una formalità. Shawn Michaels conta ora con più sicurezza di prima. Batte la mano a terra una volta; una seconda volta……. La terza no. Undertaker c’è ancora. Ed è un dramma per Michaels e Hunter. Quest’ultimo ha in testa un modo per farla finita, che richiede naturalmente l’utilizzo dello Sledgehammer. Ancora una volta Michaels si oppone, e The Game arriva a lanciarlo fuori dal ring. Sembra tutto pronto per l’esecuzione di Taker quand’ecco che egli si alza di scatto. Corner Clothesline, Snake Eyes, Big Boot, Leg Drop e per finire Tombstone Piledriver. Shawn si è ripreso, sta contando mentre Undertaker pregusta il successo…1…2……….. E ancora non basta. Shawn Michaels, che vuole ormai solo che questo match abbia fine, è disperato. Il pubblico, invece, canta “This is awesome”.

A questo punto c’è uno scambio di colpi tra Undertaker e Triple H che termina con un’altra Pedigree. Inutile dirlo, anche stavolta Taker non vuole farla finita. È proprio lui che prende ora in mano la situazione andando a colpire Triple H con una sedia. Shawn Michaels allora chiede questa volta proprio ad Undertaker di fermarsi. Triple H è all’angolo, prova con le ultime forze ad usare il martello, ma il Deadman lo blocca. Triple H è sfinito, non ne ha più, riesce solo ad eseguire la classica taunt della DX prima di finire vittima del Phenom. Tombstone Piledriver. Uno. Due. Tre. È finita. È finalmente finita.

Undertaker stavolta riesce a rialzarsi e ad uscire con le sue forze, mentre The Game fa fatica e viene aiutato dallo stesso Taker e da Shawn Michaels. I tre percorrono la rampa tra gli applausi e poi, sullo stage, si stringono in un abbraccio che vale più di mille parole.

Come lo scontro dell’anno passato tra Triple H e The Undertaker, anche questo è un classico. Difficile dire quale tra il match di Wrestlemania XXVII e quello appena descritto sia più in alto in quanto a livello complessivo. Ciò che è certo e che qui HHH e Taker si sono confermati come due leggende assolute del Pro-Wrestling.


 

LE TELECRONACHE DI WR

Wrestling Italiano

WrestlingRevolution.it al commento degli show italiani, Rising Sun Wrestling Promotion e non solo!

Il team di WrestlingRevolution al commento dei più elettrizzanti show di wrestling italiano: segui con noi la Rising Sun Wrestling Promotion!

Elenco completo delle nostre telecronache >>

WR SOCIAL: SEGUICI!

WrestlingRevolution.it Facebook WrestlingRevolution.it Twitter

Top