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WRESTLEMANIA 2 - WWF Championship Match: Hulk Hogan vs. King Kong Bundy

Il main event di Wrestlemania II fu uno scontro, valido per il titolo, tra Hulk Hogan e King Kong Bundy: Hogan era ovviamente popolarissimo e tifatissimo, ed era ancora il campione mondiale dei pesi massimi della WWF, al suo primo regno. L'incontro tra questi due giganti del ring non fu solo il primo main event che si disputò tra due lottatori a Wrestlemania, ma fu anche il primo Steel Cage Match mai disputatosi in un pay-per-view nella storia della federazione. In questa stipulazione speciale, tuttavia, non esisteva la sconfitta per schienamento o per sottomissione, come avviene oggi, ma si poteva uscire vincitori dal match solamente se si scappava dalla porta della gabbia (che veniva aperta, proprio come ai giorni nostri, da un arbitro quando un wrestler si avvicinava alla porta stessa) oppure se si riusciva a scalare la struttura. A proposito di quest'ultima, credo che le gabbie del 1985 e quelle usate oggi, a 20 anni di distanza, segnano una grossa differenza tra il presente e il passato. Nel 1985, infatti, le gabbie erano tutte colorate, quasi sempre di blu, e sembravano gabbie antiche ma allo stesso tempo originali per l'epoca, e appartengono all'era gimmick. Adesso, invece, le gabbie hanno uno stile molto più accattivante, in linea con la era attitude: esse, infatti, sono nere, ben costruite, ed essere dentro di esse dà veramente l'impressione allo spettatore che stare lì dentro sia un inferno. Passando al feud tra i due wrestler, bisogna dire che la rivalità tra essi iniziò a causa del manager di King Kong Bundy, il leggendario Bobby “The Brain” Heenan, uno dei manager più famosi della storia del wrestling. Bundy, infatti, attaccò Hogan durante un suo match contro “The Magnificent” Don Muraco, perché l'Hulkster veniva accusato di aver preso a botte proprio Heenan. L'attacco subito portò Hogan ad avere diversi problemi alla schiena, e nel corso delle settimane che trascorrevano in vista di Wrestlemania II vennero mostrati diversi video di Hogan mentre cercava, con un faticoso allenamento, di recuperare dall'infortunio, per presentarsi nelle migliori condizioni possibili al match. D'altronde, King Kong Bundy era fedele al proprio nome, essendo un vero bestione, potentissimo dal punto di vista fisico e veramente molto grosso. Considerando che a causa della gabbia era impossibile uscire dal ring o cercare di scappare per riprendere fiato, era logico che la contesa tra i due si sarebbe svolta totalmente sul piano fisico. C'è da dire che l'infortunio alla schiena di Hogan servì soprattutto per attirare le ire del pubblico nei confronti di Bundy e per far incitare ancora di più Hogan, che in questo modo appariva come il personaggio buono ma sofferente che doveva sconfiggere, tra mille avversità, l'avversario grosso e cattivo. Hogan si presentò sul ring con una vistosa fasciatura che gli avvolgeva la schiena: fasciatura che, tra l'altro, gli venne anche sfilata da Bundy, che ovviamente cercava di sfruttare il punto debole del nemico. Tuttavia, anche il campione cercò di strozzare il suo avversario con la fasciatura. Il match fu abbastanza intenso: un'intensità dovuta al fatto che esso durò 10 minuti, e quindi non ci volle una grande resistenza per metter su una contesa piuttosto veloce, e anche al fatto che i tentativi di fuga (soprattutto di Bundy) furono frequenti. King Kong, infatti, cercò più e più volte di uscire dalla gabbia, ma solo attraverso la porta, visto che per un bestione come lui era difficile riuscire a scalare la struttura in breve tempo. Tuttavia, tutte le volte che Bundy cercò di uscire venne fermato all'ultimo momento da Hogan, una situazione classica in questi match, che si ripropone con frequenza anche ai nostri giorni. Bundy cercò di sfruttare il proprio fisico, ma alla distanza calò parecchio, con Hogan che riusciva a resistere bene ai colpi dell'avversario, e a proporre alcune delle sue mosse caratteristiche, come ad esempio il big boot o il legdrop of doom. Molto importante anche il fatto che Hogan riuscì a sollevare il proprio avversario, impresa che riuscì a pochissimi wrestler e che proprio per questo rappresentava qualcosa di speciale. Nel corso del match, Bundy sanguinò anche dalla fronte, dopo una serie di pugni subiti dal suo avversario. Alla fine la vittoria andò ad Hogan, che dopo aver messo a segno la sua mossa finale (il legdrop of doom, appunto) riuscì a scalare in velocità la gabbia, malgrado Bobby Heenan cercasse in tutti i modi di impedirglielo. Una volta sceso a terra, Hogan puntò con decisione proprio verso Heenan, che fuggì a sua volta dentro la gabbia, cercando di tenere la porta chiusa per ripararsi da un furioso Hulkster. Tuttavia, quest'ultimo non si fece pregare ed aprì la porta, entrò sul ring e iniziò a prendere a pugni Heenan, per poi colpirlo con un atomic drop e, infine, scaraventarlo contro la gabbia. Un trionfo per l'Hulkster, quindi, che mantenne il suo titolo senza faticare più di tanto.


 

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