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WRESTLEMANIA 5 - WWF Championship Match: Randy Savage vs. Hulk Hogan

Il main event di Wrestlemania V vide affrontarsi tra loro due ex-amici, ovvero Hulk Hogan e “Macho Man” Randy Savage. Come abbiamo visto nella storia del main event della quarta edizione del “Grandaddy of them all”, Hogan e Savage erano amici, tanto che si aiutarono l'uno con l'altro in diverse occasioni, come nello scontro tra Savage e DiBiase valido per il titolo o come a Summerslam 1998, quando Hogan e Savage combatterono in tag team contro lo stesso Ted DiBiase e Andrè The Giant, sconfiggendoli. Tuttavia, il rapporto tra i due si incrinò a febbraio del 1989, quando stavano combattendo in un match di coppia contro Big Boss Man e Akeem: durante l'incontro, infatti, Savage colpì per sbaglio la sua manager, Miss Elizabeth, che fu costretta ad uscire in barella. Hogan, invece di rimanere sul quadrato per aiutare il suo compagno, andò in infermeria per sincerarsi delle condizioni di Miss Elizabeth. Savage, a questo punto, si arrabbiò moltissimo, perché secondo lui Hogan doveva innanzitutto rimanere sul ring ad aiutarlo, e in seconda battuta “Macho Man” era geloso delle attenzioni che l'Hulkster riservava a sua moglie. Ne scaturì una scazzottata nell'infermeria, dove si trovava Miss Elizabeth, che incrinò in maniera definitiva il rapporto tra questi due beniamini del pubblico, che si sfidarono così ad un match a Wrestlemania V valido per il titolo mondiale dei pesi massimi WWF, detenuto allora da Randy Savage, che ancora aveva la cintura ben salda alla sua vita da un anno, da quando cioè conquistò la stessa a Wrestlemania IV. Inutile dire che Hogan era il face, mentre Savage turnò heel. La storyline era piuttosto semplice, ma anche tremendamente efficace: i due erano infatti personaggi dominanti all'interno della federazione, ed erano due amici che si scontrarono tra loro a causa di una donna. Inevitabile che il pubblico si schierasse da una parte o dall'altra, anche se c'è da dire che praticamente tutti erano dalla parte di Hogan. L'incontro iniziò e subito “Macho Man” si mise in mostra, facendo vedere la cintura di campione mondiale al pubblico (che ovviamente lo fischiò in maniera assordante) e salendo sulla terza corda, mostrando i muscoli. Atteggiamento da perfetto heel che Savage tenne per tutto il match, cercando di fuggire più e più volte dal ring per evitare i colpi del suo avversario. Splendido il momento in cui Savage si fece inseguire per tutta la zona circostante il ring, per poi ripararsi dietro Miss Elizabeth, risalire sul ring, e abbassare la seconda corda guardando Hogan come per dirgli “dai che aspetti, entra”…gran personaggio. Dopo i primissimi minuti, nel corso dei quali Savage cercò di evitare il contatto fisico, i due combatterono continuativamente sul ring, con una buona intensità. Diverse furono le mosse di sottomissione e le prese a terra, soprattutto da parte di “Macho Man”, che servirono a spezzare il ritmo dell'incontro, non elevatissimo ma comunque abbastanza buono. Savage sembrò, a metà match, riuscire a prendere in mano la contesa, e addirittura arrivò a sfidare Hogan, pestandogli la mano e schiaffeggiandolo: ma immediata fu la risposta dell'Hulkster, che prese il suo avversario e lo scaraventò contro un paletto che si trovava all'angolo del ring, prendendolo a pugni, per poi buttarlo letteralmente fuori ring con un body slam. A questo punto Savage se la prese con Miss Elizabeth e portò Hogan fuori ring, dove i due si scambiarono qualche colpo (con un Hulkster tra l'altro sanguinante) mentre l'arbitro Hebner spedì Miss Elizabeth nel backstage, dal momento che la sua presenza influenzava l'incontro, in quanto i due lottatori (soprattutto Savage) parlavano spesso con lei. Una volta rientrati sul ring, Savage prese in mano le redini dell'incontro aiutandosi anche con qualche scorrettezza, come ad esempio provando a strozzare Hogan con un filo di fasciatura che aveva al polso. A questo punto, “Macho Man” salì sulla terza corda per colpire il suo avversario con il flying elbow smash, la sua finisher, e ci riuscì, ma Hogan, tra il delirio della folla, riuscì ad evitare lo schienamento e si rialzò più caricato che mai. Savage provò a colpire Hogan con una serie di pugni, ma questi non sortivano alcun effetto (e a tal proposito bisogna dire che la faccia stupita di Savage quando vedeva che i suoi pugni non causavano il minimo danno all'avversario era da oscar), ed Hogan andò a segno con la combinazione big boot-legdrop of doom, per poi schienare l'avversario e conquistare, così, il suo secondo titolo dei pesi massimi WWF in carriera.


 

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