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TNA POINT #106: A new (corporate & English) world champion

Oh oh oh, buon Natale!

So che in questi giorni sarete tutti super-impegnati tra cenoni, pranzi di famiglia, panettoni, pandori, torroni e quant’altro, ma un momento per il fantastico numero 106 del TNA Point lo troverete di sicuro dai… Che so, quando siete impegnati a digerire… Oppure al bagno dovrebbe essere un luogo adatto; a quanto ne so le stronzate che scrivo dovrebbero stimolare, mi dicono sempre che faccio cagare… Ma comunque, basta parole e passiamo ai fatti (che poi sono sempre parole lo stesso). Anche se siamo in periodo di feste qui per voi non c’è Babbo Natale, Bad Santa o chi per lui… Ci sono sempre io, il vostro Fabio “Fantomius” Broggi! E quindi, si parte!

Finalmente, dopo quasi due mesi di regno incontrastato di Vacant, la TNA  ha davvero un nuovo World Heavyweight Champion. E come pronosticato più o meno da tutti (stavolta me compreso…) questo nuovo campione massimo corrisponde al nome di Magnus. Questo numero del TNA Point quindi ruberà una pagina al libro del mio (ben più illustre del sottoscritto) collega Antonio Prestano e al suo Parallel Lives, visto che sarà interamente incentrato sulla figura del singolo Magnus. Ma andiamo ad analizzare meglio l’attuale numero uno della compagnia, in particolare il modo in cui è arrivato al titolo e cosa rappresenta questa sua vittoria per la TNA e per il mondo del wrestling americano in generale.

Prima di tutto facciamo un breve resoconto del percorso che ha portato Magnus al suo primo World Title, un percorso che è decisamente più lungo di quanto non possa sembrare a una prima occhiata superficiale. Infatti non è una novità che da svariato tempo ormai Magnus tenta di arrivare al top, non riuscendoci però in nessuna delle precedenti occasioni. È sempre arrivato lì, a un passo dalla gloria, senza mai riuscire a fare quel passo in più verso la definitiva consacrazione. Ultima in ordine cronologico e forse la mazzata più grande per l’inglese, mazzata che lo ha portato a un leggero e sempre più evidente cambio di atteggiamento, sono le Bound For Glory Series di quest’anno. Il wrestler proveniente dalla terra d’Albione infatti aveva dominato praticamente tutte le Series come numero uno dalla classifica, venendo superato solo nell’ultima giornata da A.J. Styles e arrivando quindi secondo; poi era riuscito a superare le semifinali, ma ancora un’altra volta si era fermato solo al secondo posto. Da lì quindi in Magnus era iniziata a scattare una molla, molla che sembrava poter culminare a Bound For Glory nel suo match allievo vs maestro contro Sting. Da lì l’inglese è tornato prepotentemente alla vittoria, superando piuttosto nettamente l’Icona della TNA e prendendo tutto questo come una cosa naturale, come se fosse quasi scontata la sua superiorità nei confronti del maestro: ripensate alla “stretta di mano” alla fine di quel match a BFG, una stretta affatto sportiva e fatta con l’atteggiamento di chi vuole giusto dare un contentino al vecchio sconfitto, così la smette di rompere. Da lì arriviamo quindi al torneo per la riassegnazione del TNA World Heavyweight Title, torneo in cui Magnus pare fin dall’inizio pronto a tutto pur di farcela questa volta: si qualifica infatti al torneo eliminando per ultimo da una Battle Royal proprio il suo “maestro” Sting, senza fregarsi molto del fatto che quella fosse l’ultima e unica possibilità per lo Scorpione per rientrare nel giro titolato; fin qui comunque niente di male, anzi sarebbe stato sbagliato e alquanto strano se avesse fatto diversamente. Ai quarti poi tocca al suo ex-alleato Samoa Joe, pratica che Magnus archivia non preoccupandosi di mandare a sbattere con violenza il samoano contro i gradoni pur di schienarlo per raggiungere il suo scopo finale. E arriviamo alla semifinale, dove la storia dell’inglese va a incrociarsi con quella altrettanto intricata di Kurt Angle, un uomo che recentemente in TNA se la sta vedendo sì con Bobby Roode ma soprattutto con il suo fisico che non regge più come una volta. E anche qui Magnus non si fa il minimo scrupolo, addirittura non si fa problemi ad arrivare alla finale approfittando del fatto che Angle era stato messo KO da un’interferenza del suo acerrimo rivale Roode. Da notare qui, prima di arrivare a vedere la finale, come in questo torneo Magnus abbia eliminato uno a uno tutti i suoi ex-alleati della Main Event Mafia, ulteriore segnale del fatto che stavolta più che mai il titolo del mondo veniva prima di tutto il resto per lui.

E siamo quindi giunti alla finale, Magnus vs Hardy. Per rendere ancora più clamoroso quello che sarebbe successo al termine di questo match, durante la puntata speciale a tema Final Resolution la TNA ha anche fatto vari segmenti in cui si vedeva Hardy che prima sembrava essersi venduto a Dixie Carter, poi Jeff ha detto che non è così e la Carter lo ha quasi obbligato a fare come le diceva lei, pena il licenziamento. In questo modo, visto da fuori, sarebbe dovuto sembrare come se fosse Magnus quello destinato a essere fregato, e ad arrivare ancora una volta secondo. E invece così non è stato. Durante l’ultimo numero del TNA Point avevo detto che secondo me, in ogni caso, Magnus avrebbe raggiunto la sua forma finale come PG heel a Final Resolution; e (incredibile ma vero) ci ho indovinato. Dixie infatti, aiutata dal nipotino Ethan e dal “capo dello staff” Rockstar Spud, ha finto di voler aiutare Hardy a vincere (cosa che Jeff non sembrava comunque stesso prendendo bene) per poi rivelare le sue vere intenzioni e aiutare spudoratamente Magnus a staccare la nuova (anche se identica alla vecchia) cintura di TNA World Heavyweight Champion. Si chiude quindi un cerchio iniziato già tempo fa: Magnus, frustrato dalle numerose volte in cui è arrivato secondo e a un passo dalla gloria, stavolta decide addirittura di vendersi a Dixie pur di raggiungere il suo primo titolo massimo. La situazione in cui ci si trova quindi attualmente in TNA è quella sintetizzata dall’immagine conclusiva di Final Resolution: Magnus che alza in alto la cintura circondato dalla sua protettrice Dixie e dai suoi nuovi alleati Ethan e Spud. Anche in TNA è quindi giunto il momento della Corporation, con una Carter sempre più presente e che vuole continuamente mettere bocca negli affari della sua compagnia, tanto da arrivare anche a decidere in prima persona chi preferisce come suo campione del mondo. Certo, ora dovranno certamente rafforzare questo gruppo dominante, visto che oltre al capo Dixie e all’uomo di punta Magnus gli altri due (Ethan e Spud) lasciano piuttosto a desiderare e non possono dare tutto questo contributo alla causa, se non qualche piccola interferenza nei match del loro campione. Ma in ogni caso ora è il momento della Corporation e soprattutto è il momento di Magnus, e con tutti i passi avanti che ha fatto di recente sono convinto che quest’ultimo potrebbe fare molto bene in questo suo nuovo ruolo da heel e corporate champion.

La vittoria del World Heavyweight Title di Magnus inoltre si porta dietro anche un fattore alquanto significativo sia per la TNA sia per il pro wrestling in generale. Prima di lui infatti per trovare un altro campione del mondo inglese in una major americana di wrestling bisogna risalire addirittura al 4 maggio 1905, data in cui l’inglese George Hackenschmidt batté l'americano Tom Jenkins. Magnus ha quindi rotto questa striscia negativa per gli inglesi che durava da più di 108 anni, un enorme riconoscimento per lui a livello internazionale e una cosa che resterà negli annali. E inoltre è da notare come negli annali resterà che ad aver avuto un campione del mondo inglese dopo 108 anni sia stata la TNA, che ha saputo sfruttare al meglio il momento e fregarsi questo primato alle altre major americane di wrestling (leggasi come WWE). Anche se sono convinto al 99,9% (se non al 100%) che se e quando in WWE faranno vincere il titolo massimo a un inglese (e non è una cosa che sembra plausibile almeno per i prossimi anni) se ne fregheranno altamente della TNA e diranno che i primi sono stati loro… Comunque, in ogni caso, almeno anche solo per questa piccola cosa la TNA è entrata nella storia del wrestling. E ha anche saputo farlo nel momento più opportuno, visto che ora già a gennaio/febbraio porteranno il primo campione del mondo inglese da 108 anni subito in tour in Inghilterra, e vista anche l’importanza e la notorietà che ha questa federazione nella terra d’Albione prevedo un grosso successo per questo tour.

E per questa volta siamo già giunti alla fine. Invece di ciarlare a caso come sempre, questa volta voglio approfittare delle conclusioni per ringraziare tutti voi lettori del TNA Point per questo anno passato insieme. E soprattutto per augurare a tutti voi un buon Natale (anche se in ritardo) e un felice anno nuovo pieno di gioia, di wrestling e di TNA.

Alla prossima, elves!

Bye!


 

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