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TNA POINT #17 - Oh my brotha... All testified!

Bentornati cari lettrici e cari lettori alla rubrica più calda del momento (così, visto il freddo che fa, sono certo che mi leggerete): Il TNA Point: :-)

Oggi vorrei discutere di un particolare, e per me sorprendente, luogo comune (uno dei tanti della nostra amata disciplina), che recentemente è passato dall’essere leggenda da web a prendere sempre più i contorni della realtà oggettiva, del dato storico. E questo è un processo sempre pericoloso se l’osservazione nasce appunto da un luogo comune. Diffuso sì ma non per questo veritiero. “Il Team 3D ha avuto uno stint negativo in TNA”. Ecco la frase chiave dell’edizione odierna. E se c’è un modo per abbattere un luogo comune, per far capire quanto sia falso non c’è maniera migliore di smontare pezzo dopo pezzo le critiche dell’accusa e dimostrare la validità della propria tesi in maniera oggettiva e indiscutibile. Ed è esattamente quello che cercherò di fare con la mia analisi.

Il Team 3D esordì in TNA ad inizio Ottobre 2005, nella prima puntata di Impact su Spike Tv. Gli ex Dudleyz intervenirono a sorpresa per salvare Kevin Nash, da poco nominato nuovo first contender al titolo mondiale, dall’attacco del campione in carica Jeff Jarrett e della sua stable(AMW). Un esordio con i fiocchi condito da un boato davvero notevole dell’Impact Zone, solitamente molto fredda all’esordio di lottatori provenienti da Stamford(lasciate stare Booker T,il nuovo pubblico di Orlando c’entra poco con quello di una volta). E il Team 3D non poteva che debuttare nella nuova federazione con il botto, che arrivò solo 7 giorni più tardi quando i due si presentarono ufficialmente al nuovo pubblico. In quell’occasione Brother Ray, questo il nuovo in ring name, effettuò un promo che definire provocatorio e aggressivo nei confronti della WWE è un eufemismo. Ray infatti se la prese con tutti: Con Vince, che non propone più wrestling, ma solo entertaiment, con la dirigenza che li ha ingiustamente licenziati prima e poi tormentati con azioni legali in riferimento all’utilizzo del nome Dudley. Ray disse di essere nuovamente libero e come ciliegina finale sulla torta, fece un dito medio dedicandolo a Vince ed esclamando: “Tradermark this, Vince!!”(In riferimento alla registrazione esasperata e inopportuna di trademark di nome e mosse da parte della WWE).

Inutile dirvi che scoppiarono polemiche assurde e piovvero critiche su critiche sulla TNA. “Ma come si permettono di parlare male di Vince? La blasfemia non dovrebbe essere vietata in tv?”, “Che cattivoni, Vince li ha creati e resi famosi,e loro lo ringraziano così?”,”La TNA è proprio inferiore se ricorre a questi mezzucci per farsi notare”…queste e altre perle simili viaggiarono all’epoca in rete. In realtà molti dimostrarono di sapere ben poco sulla vicenda. Innanzitutto i Dudleyz non li ha creati Vince, neanche per scherzo, ma sono nati e divenuti campioni in ECW. Quando la WWF li assunse i Dudleyz erano già il miglior tag team in circolazione e avevano già numerosi fans. E poi vogliamo parlare del trattamento loro riservato negli ultimi mesi? I Dudleyz poco prima delle Survivor Series del 2004 si presero una pausa per rimettersi in forma e curare gli acciacchi. La WWE dopo un certo periodo di tempo incominciò a ritardarne sempre più il rientro. I due fratelloni erano impazienti di tornare ma Stephanie McMahon li rassicurava che sarebbero tornati nel momento più opportuno. Nel frattempo venne organizzato il PPV ECW One Night Stand, show dedicato alla memoria della vecchia ECW. I Dudleyz tornano in questa occasione, facendo una capatina pure a Raw, e regalarono un incontro straordinario, candidato moty, contro Sandman e Tommy Dreamer, in un match hardcore che di ECW aveva tutto. Sembrava il punto di svolta, il ritorno assicurato e invece passò un altro mese e i Dudleyz, nonostante un possibile grande feud contro gli MNM, rimanevano ancora fuori, fino a quando a metà luglio 2005 vennero licenziati perché Stephanie comunicò loro che non avevano più idee. Ma come, prima gli dicono di aspettare, che li avrebbero fatti rientrare per pusharli e poi li licenziano dopo mesi di attesa perché non avevano più idee? Voi come l’avreste presa al posto loro? Esaltando la federazione? Tra l’altro come se non bastasse la WWE iniziò una causa legale contro i Dudleyz per l’uso del loro nome, della loro finisher e persino delle loro mosse, cose che rischiarono di ritardare o addirittura far saltare l’esordio in TNA. E non capisco come si possa biasimare lo sfogo dei due “fratelloni”. Avrei tanto voluto vedere i criticoni sorpresi al posto di Ray se non avrebbero fatto lo stesso. Anche perché il wrestling è uno spettacolo e ciò che si dice durante uno show è sempre spettacolo. Insultare la concorrenza o sfotterla è un arte antica e diffusa, molto presente nella pubblicità americana(vedere guerra delle bollicine tra Coca e Pepsi), e che la stessa WWE ha usato spesso in passato(Gillberg e Nacho Man dicono niente?). E francamente quel “Vince trademark this!” fu terribilmente spettacolare e divertente.

Detto questo, il Team 3D passò subito ad occuparsi di faccende in ring e i primi avversari non potevano che essere la miglior coppia della storia della federazione, i mitici America’s Most Wanted. Un feud sognato da anni dai fans di tutto il mondo ma che pareva destinato a rimanere una bella illusione. Fino all’arrivo degli ex Dudleyz in TNA appunto.

E il feud partì subito forte con un segmento entrato di diritto nella storia della federazione: Il finto funerale organizzato dagli AMW per prendere in giro il Team 3D massacrato una settimana prima, con tanto di “pisciata” nelle finte bare. Un modo irriverente per far capire ai nuovi arrivati che la loro leggenda era già storia e che il presente e il futuro apparteneva a loro. I due team ebbero un primo incontro ad Impact ma durò veramente poco prima dell’intervento dell’esordiente Gail Kim ad scatenare il no contest. Ma il primo vero scontro sull’esagono avvenne “solo” a Genesis: Nel main event si affrontavano da una parte il campione mondiale Jeff Jarrett e i campioni di coppia AMW e dall’altra Rhino e il Team 3D, in un No DQ Match. Un incontro che fece respirare l’aria della vecchia ECW, che riportò in vita quelle atmosfere che parevano ormai dimenticate. La lotta in mezzo al pubblico, i grandi spot, gli svariati oggetti contundenti, i protagonisti, la brutalità e la violenza della contesa: Sembrava davvero di essere in ECW. Un incontro dunque che fu l’apologia dell’hardcore e che avrebbe meritato ben più attenzione e lodi se non fosse stato disputato in un tragico week-end(quello in cui morì Eddie Guerrero). Il team 3D dimostrò però che erano ancora in grado di poter regalare spettacolo e la loro vittoria ne fu solo la prova. Vittoria che contribuì ad inasprire ed incattivire il feud con gli AMW. I due campioni in carica capirono che avevano una possibilità unica per dimostrare una volta per tutte la loro superiorità. “If you want to be the best, you have to beat the best” diceva Ric Flair e non c’è nessuna coppia più vincente e importante dei Dudleyz nella storia del wrestling. Così gli AMW incominciarono a giocare pesante, arrivando persino ad ammanettare nel backstage e massacrare a sangue, fino allo svenimento, Brother Devon scatenando così l’ira funesta di Brother Ray. La situazione era così chiara: Da una parte c’erano gli AMW che avevano come unico obbiettivo la vittoria sui due fratelli come prova incontestabile di superiorità, dall’altra il Team 3D che dopo settimane in cui erano stati massacrati, umiliati e sfottuti dai due cowboy non cercavano altro che vendetta. Pertanto si arrivò al PPV seguente, Turning Point, con un match particolare: Un tables match, accettato dagli AMW per poter battere i maestri nel loro campo, senza cinture in palio perché la posta in gioco era tutt’altra. E fu incontro che rispettò le attese costruite dal feud.

Fu breve ma tremendamente intenso. Un incontro hardcore e violento, che ben esprimeva tutta la rabbia accumulata dalle due coppie in quel periodo. Al punto che dopo la 3D vincente su James Storm si pensò ad un grave infortunio del cowboy che era rimasto mezzo incosciente per un duro colpo al collo subito. Avvenimento che aveva contribuito a rendere drammatica la sfida. Certo si può contestare che il match, per l’importanza che aveva, durò alla fine poco ma ciò era dovuta ad una card particolarmente ricca di grandi incontri e lo scontro finale doveva ancora arrivare. I due team continuarono a lanciarsi provocazioni e sfide sino a Final Resolution, in cui si affrontarono nuovamente ma con le cinture in palio e in un incontro “normale”. Se a TP era stato per l’orgoglio, la voglia di vendetta e di dimostrare di essere i migliori, a FR sarebbe stata per le cinture di coppia NWA, le uniche assenti nell’immenso palmares dei due fratelloni. E i due tag team regalano a Final Resolution il dream match che gli appassionati avevano tanto sognato per anni. Un incontro emozionante e teso, psicologico e ben combattuto in un atmosfera elettrizzante. I dudleyz che sapevano di essere ad un passo dalla storia, iniziarono ad eseguire le tipiche manovre delle grandi coppie del passato, fino a giungere alla Tower of doom, la storica finisher dei LOD. Un momento incredibile, come se vedessimo Cena fare la combo body slam e leg drop. Certo il finale sporco di quella sfida, con gli AMW prima contati sconfitti dall’arbitro, e poi resi vincitori dal Team Canada, fa storcere un po’ il naso ma non si può negare che questo match abbia regalato grandi emozioni e abbia raccontato una storia sul ring. Forse qualcuno si aspettava che la TNA avrebbe impostato il match all’insegna dei grandi spot o dell’hardcore estremo ma in realtà sarebbe stato errato. Si affrontavano due delle migliori coppie di sempre ed era giusto creare un atmosfera particolare, non scadendo nella spotfest, che sarebbe risultata quasi manchevole di rispetto nei confronti dei 4 partecipanti. Da qui magari nasce la delusione di chi criticare quella sfida ma sono certo che rivendendolo ora, sapendo cosa aspettarsi, a due anni di distanza, valuterebbero diversamente quell’incontro e gli riconoscerebbero il valore che certamente merita. Dopo tre mesi dall’arrivo, 3 match in PPV e nessuno sotto il 7,5. Un avventura incominciata proprio male devo dire.

Dopo il dream feud contro gli AMW, Il Team iniziò una faida interlocutoria contro il Team Canada. I due team si erano già affrontanti nel corso di una speciale puntata di Impact di due ore a Novembre offrendo sorprendentemente un match molto buono. Sorprendentemente perché il Team Canada era stable che nonostante fosse formata da buoni elementi individuali in gruppo raramente regalava sfide quantomeno buone. L’ultima coppia che era stata in grado di offrire un grande incontro contro i canadesi erano stati proprio gli AMW nel 2005. Forse in virtù di queste considerazioni, la TNA decise di metterli in feud. L’incontro di AAO fu inferiore al primo disputato ad Impact, ma comunque tutto sommato buono, ottimo se paragonato ai soliti standard qualitativi del Team Canada in PPV. Anche il rematch disputato a Lockdown, una specie di Flag Match disputato all’interno della gabbia, non fu affatto male e riuscì comunque a divertire grazie a qualche spot interessante e qualche situation comedy con protagonisti Brother Ray o Brother Runt(Spike) con Eric Young. Ma come detto prima anche gli AMW erano riusciti a tirar fuori buone cose da loro, forse anche migliori. Quindi l’eccezzionalità dei Dudleyz non fu in questo, bensì nella capacità di rendere interessante anche il feud dal punto di vista dell’entertaiment.

Infatti il Team Canada, nonostante un manager odiosissimo come Scott D’Amore, non riusciva mai a creare faide non solo interessanti, ma perlomeno decenti. Il Team 3D non ci tirò fuori la faida dell’anno ma se non altro rese abbastanza interessante il feud, con alcuni promo davvero di ottima qualità e del comedy molto divertente(come dimenticare Brother Ray che canta sfottendo l’inno canadese?). Dunque non capisco proprio come si possa muovere critica ad un tag team che è riuscita a tirar su un buon feud, sia per entertaiment che per incontri, da quella è considerata una delle peggiori stable di sempre(Il Team Canada). I due fratelloni vennero poi coinvolti in un feud che a suo modo può essere considerato da sogno: TEAM 3d vs. James Gang. Se i Dudley Boyz sono da considerarsi la coppia per eccellenza della WWF/E degli anni 2000, i New Age Outlaws lo furono senza dubbio degli anni 90. Mentre i primi erano il simbolo dell’irriverente e ribelle ECW, maestri dello stile hardcore e degli spot pericolosi, i secondi, negli stessi anni, erano il simbolo tag team della WWF, esempi perfetti del WWF style: Grandi personaggi, grandi entertainers,grande carisma ma scarsi sul quadrato. Un feud che iniziò con una battaglia al microfono tra le due coppie per stabilire chi fosse stato più importante per le rispettive federazioni. Qualcuno trovò fuori luogo l’angle, dicendo che ci si sarebbe dovuti concentrare sul presente perché in questo modo si stava sminuendo la TNA. In realtà ritengo sia stato un giusto espediente per pushare e dare importanza ad un feud che altrimenti sarebbe passato solo come il riempitivo di un PPV di transizione come Sacrifice(cosa che comunque era). Peccato però che il match superò,e di molto,le basse aspettative dei fans. Chiaro non stiamo parlando in un capolavoro,e neanche di un gran bel match, ma di una discreta contesa, che ebbe il merito di avere una psicologia curata e anche interessanti fasi al tappeto, una novità per entrambe le coppie. La faida addirittura migliorò nelle settimane successive proponendo entertainment di grande qualità: Irresistibile l’imitazione del Team 3D offerta da Bg James e Kip James ma non da meno furono gli ex Dudleyz che sfornarono una serie di promo uno più bello e cattivo dell’altro. Si arrivò così a Slammiversary, dove i due tag team si affrontarono in un hardcore match decisamente superiore al loro precedente incontro. Un gran bel match che stupì nuovamente, dato che nessuno si aspettava potesse uscire qualcosa di buono da una faida partita nella mal considerazione generale. Il successo fu tale che la federazione allungò ulteriormente il feud, con battaglie a sfide di insulti molto divertenti,e l’inserimento di Brother Runt, Abyss e Bob Armstrong nella vicenda. Faida che fu incredibilmente vinta dalla James Gang, che si assicurò il primo e l’ultimo match a Victory Road, seppur in collaborazione con il mostro Abyss. Ancora una volta, I Dudleyz ce l’avevano fatta. Dopo aver tirato fuori un buon feud dalla peggior stable di sempre, erano riusciti a ripetersi contro la peggior coppia degli ultimi anni. Gli ex NAO hanno fallito dal loro ritorno in tutte le occasioni, risultando spesso sgraditi e noiosi. L’unica occasione dalla loro reunion in cui furono considerati interessanti e accettabili, persino divertenti, fu contro il Team 3D. Parafrasando il mio amico e collega Rob In The Town…Coincidenze? Io non credo alle coincidenze.

Il Team 3D in ottica smart si prese una pausa per riposarsi, in ottica mark si prese una pausa per riprendersi dalle recenti sconfitte. Il loro ritorno ad Ottobre non fu però gestito come sarebbe dovuto. Invece che affrontare in un altro dream match i campioni di coppia AJ Styles e Christopher Daniels, o la stable-sensazione del momento, i LAX, finirono in un limbo anonimo, né carnè ne pesce. Sì iniziarono una nuova storyline in cui avrebbero scelto loro quando andare per i titoli di coppia, ma solo dopo aver battuto i tag migliori della compagnia. Iniziarono anche un abbozzo di feud con i Naturals, che riuscirono persino nell’impresa di batterli per la prima volta in un tables match, ma l’addio degli ex campioni di coppia fece saltare il tutto. Così passò diverso tempo prima che il Team 3D decise di affrontare gli allora campioni di coppia, i LAX. La prima sfida avvenne a Final Resolution e secondo molti deluse le aspettative. In effetti non fu il capolavoro che era lecito attendersi ma da qui a parlare di incontro deludente o addirittura brutto ce ne passa. Era anche il primo incontro di una faida destinata ad essere molto lunga. Feud che vide il coinvolgimento di amici e parenti del Team 3D, brutalmente attaccati nelle loro case o nelle loro palestre dal duo latino. Questo ha suscitato le critiche di molti fans che non hanno gradito questo inserimento di personaggi esterni che ha portato effettivamente a stipulazioni italiani, come l’orrendo italian street fight, con tanto di tavolo per la pizza e altre cose tipiche del nostro paese. Chiaramente non sono cose che mi fanno impazzire ma almeno hanno contribuito a rendere più personale e dunque drammatico il feud. Certo tutta la faida sarebbe dovuta essere impostata diversamente ma una volta che si era scelta una direzione non è mi dispiaciuto il coinvolgimento familiare. Almeno, se il feud per la storia in sé non ha esaltato, lo hanno fatto le battaglie al microfono tra due maestri della mic-skill come Konnan e Brother Ray. Alla fine neanche gli incontri sono stati così male. E’ vero che se confrontati con le alte aspettative hanno deluso ma non sono stati poi così terribili. La cosa più preoccupante è stata invece il calo di forma evidente del Team 3D, che ha poi condizionato i mesi seguenti. Detto questo, non capisco davvero le critiche allo scontro finale avvenuto nella gabbia a Lockdown. Un feud ripresosi nell’ultimo mese, in cui tornò ad essere importante il wrestling, con gli ex Dudleyz che misero on line tutti i loro titoli conquistati in carriera pur di riuscire a battere almeno una volta i LAX e realizzare finalmente il loro sogno di diventare campioni mondiali NWA. E l’incontro di Lockdown ha rispettato in pieno questa drammaticità con una sfida bellissima, sia per i suoi spot insani, sia per intensità e violenza ma soprattutto per emozioni e storia raccontata. Una battaglia epica che non merita di essere sottovalutata solo perché l’elettricità era evidentemente finta. Molti puristi lo hanno odiato per via di questo particolare ma avendolo rivisto anche recentemente non ho paura a definire questo incontro come uno dei più sottovalutati e ingiustamente mal considerati del 2007, soprattutto per il significato che ha avuto, con il Team 3D capace di realizzare il tanto agognato grande slam.

Il Team 3D inizia però a venire pesantemente contestato. I finti smart dell’Impact Zone si lasciano trascinare dalla corrente anti Dudleyz del web e iniziano a fischiarli. Gli altri fans scontenti del loro penoso stato di forma fisica li fischiano dimenticandosi di tutto quanto hanno fatto per il wrestling. Il Team 3D non se ne preoccupa. I Dudleyz sono nati e cresciuti come heel e un ritorno alle origini non può che fargli bene e rinfrescare i loro character. L’occasione buona per un turn heel si presentò quando iniziarono il feud leggendario contro gli Steiner Brothers. Una sfida epica e mai vista prima tra due dei migliori tag di sempre, certamente i migliori degli anni 90. Un feud che avrebbe dovuto vedere il Team 3D nei panni dei face e gli Steiner Brothers in quelli degli heel. L’infortunio alla gola di Steiner ha però ribaltato la situazione, ritardando il feud e portando i Dudleyz, per acclamazione popolare, dalla parte dei “cattivi”. Steiner e Team 3D si affrontarono così ad Hard Justice per la prima volta regalando anche qui un ottimo match di coppia, che da anni ormai non eravamo più abituati a vedere. Sentito, appassionato, psicologico, intenso. Quando mai recentemente ci è capitato di vedere un incontro di coppia, a livello major, con tutte queste caratteristiche? E sfido qualunque vero appassionato a dire che non si sia emozionato nel vedere questo scontro storico. Eppure anche qui, le critiche immeritate non sono mancate. Il rematch di BFG è vero che non è stato all’altezza della prima sfida ma negare il valore, per me assoluto, dell’incontro di Hard Justice è per me pura follia. Chissà se tra un po’ di anno lo rivaluteremo.

Infine giungiamo ai giorni nostri, con l’ormai nota storyline tra Team 3D e X-Division. Un feud che ha messo ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, le qualità enormi di mattatore al microfono e di entertainer di Brother Ray, attualmente uno dei migliori al mondo sotto questo punto di vista. Sorprende che molte persone siano rimaste sorprese da questo fatto quando in ECW i promo dei Dudley Boyz erano importanti e seguiti quanto i loro stessi incontri. E alcuni di quei promo, così cattivi ma al tempo stesso “veritieri”, che sapevano colpire anche lo spettatore più smart, sono anche passati alla storia. Ecco che non c’è da stupirsi se puntando forte sul Team 3D sotto il piano dell’entertaiment il feud sia riuscito e abbia creato interesse e divertimento. D’altronde basta guardare l’ultimo Ultimate X di Final Resolution: Un match tremendamente divertente grazie ai due fratelloni che hanno messo in mostra una vena comica davvero notevole. Ma non sono mancati comunque i grandi match sul ring. Basti pensare all’ottimo incontro di Genesis tra MCMG e Team 3D. Una sfida ben costruita e psicologicamente perfetta, che ha portato avanti il feud e che, grazie all’ottimo lavoro degli ex Dudleyz, ha permesso di rendere ancora più over e credibili i ragazzi di Detroit.

Come avete potuto notare lo stint del Team 3D in TNA non è stato quell’avventura orribile e disastrosa che molti amano dipingere. E’ stata un esperienza sin ora buona, che non ha toccato grandi vette di eccellenza per colpe non imputabili a Ray e Devon. Infatti come ogni buon leggenda metropolitana, pure questa ha un fondo di verità. Sicuramente l’utilizzo dei due fratelloni sarebbe potuto essere migliore: Che senso ha metterli contro team mediocri come Team Canada e James Gang per feud anche lunghi? Chiaro poi sono venuti fuori pure buone cose. Certo partendo da basse aspettative sono state anche ottime ma nulla di eccezionale rimangono e non per colpe del duo che più di così da quelle situazioni non poteva ricavare. Anche il loro ritorno nel 2006 non fu gestito al meglio, dato che gli si poteva dare più enfasi e importanza e mandarli subito contro AJ/Daniels o LAX, senza lasciarli a fare niente. E forse, viste anche le recenti performances, si poteva anche dargli più spazio al microfono. Quello che più dispiace è che siano diventati campioni nel momento della loro peggiore condizione fisica di sempre. Qui però la TNA non ha colpe. Se gli avesse dato subito le cinture nel 2005 le avrebbero detto che allora era vero che favoriva gli ex WWE, che era solo una federazione che prendeva gli “scarti” di Vince. L’ha fatto 2 anni dopo e hanno criticato la TNA per avergliele date troppo tardi e per mancanza di tempismo. Della serie” Ah la coerenza….”.

Ciò non toglie che quanto di buono fatto dal Team 3D in TNA sia tanto(di certo molto superiore agli ultimi tre anni a Stamford), soprattutto nell’ultimo bistratto anno, dove comunque i Dudleyz hanno partecipato ad almeno 3-4 incontri di prima grandezza e ottima qualità. Alla faccia dell’essere bolliti. Fossero come loro tutte le coppie di oggi, la categoria tag team non sarebbe in crisi da nessuna parte…..

E io vi auguro un buon week-end. A settimana prossima!! Ciao a tutti!!

 

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