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Intervista a Paolo Lanati

Ho avuto il piacere di intervistare Paolo Lanati, telecronista di Wrestling e di MMA su Eurosport, nonchè commentatore dell'attuale collana di DVD Wrestling Heroes. Ecco di seguito l'intervista:

Ciao Paolo, ti ringrazio a nome di wrestlingrevolution.it per averci concesso quest’intervista. Quando e soprattutto come è nata la tua passione per il wrestling?

Un saluto ai lettori di “Wrestlingrevolution.it”. La mia passione per il wrestling nasce molto presto. Intorno ai 5-6 anni guardavo il catch sulle TV regionali ed i miei idoli erano Antonio Inoki, Hogan, Fujinami e Tiger Mask. Successivamente sono passato alla WWF dell’era gimmick commentata da Dan Peterson. Un percorso simile a molti miei coetanei. Non c’era il web ed eravamo costretti a seguire ciò che passava il convento. Dopo il buio televisivo mi sono rifatto con l’avvento di Internet. La rete informatica mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze in materia ed è stata importante per la mia carriera di commentatore. A livello televisivo il mio esordio è stato su Play TV, all’interno della trasmissione NuWrestling TV, come opinionista e commentatore della New Japan Pro Wrestling. Poi sono seguiti 8 anni fantastici su Eurosport.

Questa tua passione per il wrestling è rimasta costante con gli anni, è calata, o aumentata?

Una volta disegnai un grafico… no, dai sto scherzando. Come tutte le cose della vita può avere degli alti e bassi.

Qual è stata la federazione che hai seguito con più interesse?

In passato di sicuro la New Japan Pro Wrestling. Il fatto che abbia fatto un mini-tour in Italia è stato un piccolo successo, poi ho avuto anche la fortuna di commentarla per Eurosport, il massimo per un appassionato.

Paolo, tu sei un telecronista di Eurosport da ormai diversi anni, ma qual è stato il match che ti ha affascinato di più in assoluto?

Non ho mai fatto classifiche di merito. Posso dirti che mi piace molto quando sul ring ci sono dei wrestler molto tecnici. 

Invece qual è stato il momento che ti ha lasciato l’amaro in bocca?

Penso che la domanda si riferisca al ring. Ma nel dubbio ti rispondo anche dal punto di vista lavorativo. Per il discorso ring ognuno di noi ha dei wrestler preferiti. Si gioisce per le loro vittorie e si resta amareggiati per le loro sconfitte. La realtà è che quella del wrestler è una professione, da cui nasce un business. Quindi bisogna fare i conti con la professionalità delle persone e con le leggi del mercato. Per esempio John Cena quando ha la cintura è perché è “on the road” 300 giorni l’anno (grande professionalità) e vende molto come merchandising (legge del mercato). Fatto questo ragionamento accetto senza troppi problemi quanto accade sul ring. E’ evidente che se un wrestler vince l’ha meritato per un motivo o per un altro.

Dal punto di vista lavorativo sono rimasto amareggiato in svariate occasioni. Quando hanno smesso di trasmettere NJPW, TNA e PRIDE federazioni alle quali tenevo molto e delle quali ero l’unico divulgatore in TV in Italia. Nel 2012 è successa nuovamente la stessa cosa con le MMA.

Ciò che più mi intristisce è l’invidia da parte delle persone che non capiscono che Eurosport non è una Ferrari, ma un’utilitaria, seppur molto affidabile. Quindi ogni piccolo successo è fatto di sforzi protratti per anni con impegno e professionalità. Questo non è chiaro a tutti e la cosa mi lascia l’amaro in bocca.

Secondo te The Rock riuscirà a diventare WWE Champion alla Royal Rumble, sconfiggendo l’attuale campione, ovvero CM Punk?

Tutto può succedere, ma la realtà è che non sarebbe giusto avere come campione un wrestler che non è “on the road”.

Come ben sai l’immortale  Hulk Hogan è da svariato tempo il General Manager di Impact, tu credi che stia prendendo le sue decisioni in maniera consona, o errata?

Voglio essere provocatorio. Non ha sbagliato nulla. Ne ho le palle piene di queste chiacchiere da web dove si dice che Hogan è un dittatore, Cena che licenza i colleghi, Misawa era un mafioso e Mutoh fa il bello ed il cattivo tempo. Tutte cose che possono essere vere. Oppure no. La realtà è che quando sei nel meccanismo ti accorgi che molte cose sono totalmente diverse da come vengono presentate o raccontate al pubblico. Il web crea dei mostri, gente ipercritica che pensa di sapere tutto. Troppe volte ho letto sul web verità assolute e poi parlando con i diretti interessati ne è uscita una versione totalmente differente che non poteva/doveva essere raccontata. Tornando ad Hogan penso che lui abbia il polso della situazione vivendo con i wrestler tutti i giorni, cosa che il “Mario Sparasentenze” o il “Valerio Sotuttoiovoinonsapeteuncazzo” non possono sapere essendo seduti sul loro divano a distanza siderale dal quartier generale TNA.

Paolo, credi che sia migliore lo stile di combattimento che c’è in Giappone, o quello americano?

Lo stile di lotta è molto buono anche negli States, il problema è ciò che si vuole mostrare al pubblico. Ti garantisco che i wrestler WWE sono in grado di offrire degli ottimi spettacoli negli house show. Se poi parliamo di piacere personale, ti dico che la mia preferenza va ai nipponici.

Quest’anno hanno debuttato in WWE moltissimi atleti di livello, come Antonio Cesaro, lo Shield e Damien Sandow. Anche ad NXT ci sono atleti giovani, ma con tanta voglia di debuttare in un Main Roster. Su chi scommetteresti per il 2013?

Tante persone mi hanno parlato molto bene di Kassius Ohno (Chris Hero). Ha 33 anni ed ha militato in CZW, TNA e ROH. Se devo farti un nome scelgo lui.

Concludo questa intervista augurandoti buone feste e facendoti un’ultima domanda: Ti è piaciuto commentare la collana DVD “Wrestling Heroes” con Giacomo Ciccio Valenti?

Beh, direi che è stato decisamente noioso… ma che domande! Ovviamente mi sono divertito molto, penso sia il sogno di tutti riuscire a fare della propria passione una professione.


 

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