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Ott19

WWE INSIDER #128 - Slow Burn

SLOW BURN


Ci sono molti modi di raccontare una storia. Che si tratti di un libro, un film o una serie; si può porre l’accento su particolari aspetti a discapito di altri, si può procedere con un rapido susseguirsi di eventi oppure avanzare cautamente, lasciando “bruciare” la storia lentamente, come una candela. Tutto ciò si applica anche al mondo del Wrestling dove, alla fin fine, si raccontano delle storie. Ed è proprio la tecnica dello slow burn che dà il titolo a questo numero dell’Insider, in quanto tutto si sta muovendo molto lentamente all’interno degli show WWE.

Il campione, al solito, non si è degnato di farsi vedere neanche nelle ultime due settimane. Ho già espresso in passato il mio parere su questa situazione e non intendo dilungarmi di nuovo su tutti i problemi che può causare l’assenza del campione della federazione, ma solo constatare che anche in queste ultime settimane tutti i personaggi si sono comportati come se il WWE World Heavyweight Championship non esistesse. La cosa più vicina ad un titolo massimo in questo periodo a Raw è Seth Rollins, preda ambita sia da Dean Ambrose che da John Cena.

Nell’ultima puntata di Raw questi due si sono affrontati in un contract on a pole match valido per affrontare Seth Rollins ad Hell in a Cell all’interno della gabbia d’acciaio nel Main Event. O almeno in uno dei due Main Events. Già, perché Dean Ambrose ha vinto il match contro John Cena, ma quest’ultimo sarà comunque presente in quel di Dallas.  Perché, fondamentalmente, John Cena non può restare fuori da un PPV, tanto più uno in cui manca il campione. E neanche Randy Orton può restarne fuori: piaccia o no, è uno dei pochi heel con un briciolo di credibilità che hanno, accanto forse al solo Seth Rollins.

Cena ha bisogno di un match, Orton ha bisogno di un match… Perfetto! Non importa che sia la nona volta che i due si affrontano in Pay Per View (senza contare tra l’altro i match a più uomini come Triple-Threat, Fatal 4-Way, Elimination Chamber etc. in cui i due si sono scontrati) oppure, cosa assai più grave, che non ci sia uno straccio di storyline alle spalle, l’importante è piazzare Randy Orton vs John Cena all’interno dell’Hell In A Cell. Non ci si è sforzati per nulla, Randy Orton è sul serio andato a parlare con Triple H chiedendogli espressamente di affrontare il perdente del contract on a pole. Ah, scusate, non si dice perdente, “the other guy” sicuramente suona meglio. Perché il WWE Universe ha un quoziente intellettivo medio pari a quello di JaVale McGee.

La nota positiva è che almeno abbiamo un’idea di cosa ci attende ad Hell in a Cell, e siamo tutti sollevati grazie alla vittoria di Dean Ambrose. Da fan di John Cena, credo sarebbe stato assurdo che fosse lui ad affrontare Rollins nella gabbia, lui che in teoria dovrebbe concentrarsi ancora su Lesnar. Ma non c’è, quindi gli serve solo qualcuno con cui sfogare la sua rabbia per la mancata conquista del sedicesimo titolo del mondo a Night of Champions.

Quanto a Ambrose vs Rollins, mi aspetto tanto da questo incontro. Entrambi gli atleti non solo hanno dato prova di potersela cavare in ogni situazione, ma nei loro match precedenti hanno sfoggiato una chimica invidiabile, mettendo su incontri sempre di buon livello e riuscendo a rendere interessante persino un Lumberjack Match, emblema dei match meh (un po’ come il contract on a pole, del resto). Ad Hell in a Cell, nella gabbia, i due dovrebbero riuscire ad esprimere al meglio il loro potenziale. Mi aspetto soprattutto un Ambrose in grande spolvero, in quanto i match senza squalifica sono, come testimonia il passato in CZW, una delle sue specialità.

Quanto all’undercard, non si è mosso poi tantissimo di recente. Oltre ai due Main Events, infatti, solo tre match sono stati finora annunciati per il PPV  della prossima domenica. In uno di questi Sheamus affronterà The Miz con in palio lo United States Championship, conseguenza delle due vittorie in match non titolati di Mizanin sull’irlandese nelle ultime settimane; oppure, se preferite, conseguenza della prematura chiusura del feud tra Sheamus e Cesaro, che ha lasciato il Great White senza avversari. Potrebbe venir fuori un match carino ad HiaC, ma personalmente dubito che Miz e Sheamus possano fare grandi cose. Avrei senz’altro preferito vedere impegnato lo US Champion ancora una volta contro Cesaro.

Quest’ultimo pare però interessato all’altro titolo secondario, quello intercontinentale detenuto da Dolph Ziggler. Avendo già fallito nel conquistarlo, lo Swiss Superman nelle ultime settimane ha avuto diversi alterchi con il campione, che con tutta probabilità affronterà proprio Cesaro in PPV; nonostante abbia di recente iniziato un feud parallelo con la United Airlines. No, seriamente, sono tanti i wrestler che non sopportano questa compagnia aerea; ma a nessuno -credo- avevano smarrito il bagaglio con all’interno la cintura di campione. Tornando più o meno seri, questo incontro promette bene. Ziggler e Cesaro sono due ottimi atleti, capaci di lavorare insieme piuttosto bene, e qualora un match tra loro due ci sarà ad Hell in a Cell potrà senz’altro dire la sua, vista anche la mancanza di chissà quale altro match interessante.

Se escludiamo anche qui i Main Events, dei quali tra l’altro solo uno è interessante, e il già discusso US Championship Match, rimangono due battaglie da brividi: Rusev vs Big Show e, tenetevi forte, Brie Bella vs Nikki Bella con la perdente che diventerà l’assistente personale della sorella.
Ahimé, dovrò dare un voto ad entrambi, e ciò significa doverli guardare. Che penso sia brutto come guardare la costruzione di questi match. Dopo la convincente rivalità con Stephanie McMahon, per la moglie di Daniel Bryan le cose non sono andate benissimo. A cominciare dal turn di Nikki, infatti, la faida ha preso una pessima piega, finendo per diventare in brevissimo tempo una pagliacciata colossale. Questo, unito alle pessime doti di recitazione di entrambe le sorelle, ha contribuito a rendere la cosa ancor più triste.

Quanto a Show vs Rusev, semplicemente una cosa da dire: basta. Basta. Non solo i feud di Rusev sono tutti uguali, tra l’altro uno dei motivi che ha portato ad un crescente disinteresse, almeno da parte di chi scrive, nei suoi confronti; ma ora ci si mettono anche Big Show e Mark Henry a ricalcare i loro stessi passi. Il fatto che Rusev abbia già sconfitto Henry e che Show abbia chiesto proprio al suo amico di restare fuori dai suoi affari non lascia intendere nulla di buono. Dopo la probabile vittoria in PPV di Rusev, infatti, temo che si tornerà al visto e rivisto feud tra Big Show e Mark Henry. Risulta facile ipotizzare che la convivenza all’interno degli show tra i due porterà a qualche screzio e all’ennesimo turn heel di uno piuttosto che dell’altro atleta (di Henry, suppongo).

Insomma, le cose procedono a rilento in WWE. Senza un campione e senza grandi idee per sopperire alla sua assenza, non potrebbe essere altrimenti. Ben cinque settimane tra Night of Champions ed Hell in a Cell, poi, non aiutano. Le mie speranze per il prossimo futuro sono tutte sulle spalle di Seth Rollins e Dean Ambrose. E Lesnar, se decide di fare un salto a Raw.

 
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