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Road to ASCA This Means War: Intervista a Silvio Saccomanno

Amici di Wrestling Revolution, This Means War si avvicina e noi continuiamo la nostra marcia d’avvicinamento ospitando nientemeno che una delle tre menti dietro l’ASCA: sentiamo cosa ci racconta Silvio Saccomanno!


1) Chi è Silvio e cosa lo spinge a mettersi in gioco in prima persona aprendo una promotion?

Silvio è un ragazzo che ha iniziato a conoscere il Wrestling con la WCW su Italia 1 commentata da Dan Peterson, per poi appassionarsi sul serio quando iniziarono a trasmettere in chiaro SmackDown! Al contrario di quanto molti credano, sino al 2010 ho seguito solo WWE arrivando solo a gennaio di quell'anno ad affacciarmi alla TNA per poi scoprire il mondo del wrestling indipendente. Proprio questa scoperta delle indies, e la voglia di approfondire questo universo praticamente sconfinato, mi ha portato a conoscere Andrea (Tagliabue) e Michele (Meardi). Ci è voluto ben poco per realizzare che tutti e tre avevamo la stessa voglia di cercare di riproporre quel tipo di wrestling e cercare di ricreare quello stesso tipo di atmosfera anche qui, in Italia, cosa che ben presto ci ha portati a mettere in piedi l'ASCA ed a organizzare il nostro primo show nel dicembre del 2013.


2) Qual è lo scopo dell’ASCA?

Lo scopo dell'ASCA è dimostrare che anche in Italia, come nel resto d'Europa, un wrestling più sportivo e legato meno alle "maschere" possa prendere campo ed intrattenere fasce di pubblico progressivamente sempre più ampie. Anche ora che abbiamo iniziato ad intraprendere storyline o comunque lavorare maggiormente sui personaggi, comunque non andremo mai ad intaccare l'aspetto in Ring, essendo comunque il lottato la componente fondamentale all'interno dei nostri spettacoli, oltre che essere il marchio di fabbrica che porta alcuni dei nostri maggiori affezionati a muoversi dalla Puglia, Campania e Lazio pur di non perdersi i nostri eventi. Fortunatamente, dopo un inizio quantomeno stentato, i numeri stanno crescendo show dopo show fino ad andare a raggiungere addirittura il Sold Out(cosa impensabile solo fino ad un anno fa) alla terza edizione della Super 8 Cup, cosa che ci ha incoraggiato ad alzare ancora più il tiro nella realizzazione della card di This Means War.


3) Che impatto ha avuto l’ASCA sul panorama italiano, secondo te?

Personalmente credo che abbiamo rotto parecchie barriere e tabu. Ricordo ancora quando stavamo organizzando il nostro primissimo show: le "voci" dicevano che la ICW non era aperta a collaborazioni e che i loro atleti potevano solo esibirsi all'estero o per la ICW stessa. Beh, a quell'edizione della Super 8 Cup parteciparono Mark Fit e Charlie Kid, con quest'ultimo che addirittura difese il titolo italiano conquistato la sera prima. Molti, ancora, dicevano che era impossibile unire tutte le realtà italiane in un solo, unico, show a causa dei troppi attriti tra le varie realtà presenti sul territorio e, invece, lo scorso anno abbiamo avuto Best in Italy con ogni singola federazione italiana rappresentata da almeno un atleta. Inoltre, cosa non poco importante, abbiamo dimostrato che con le giuste motivazioni e modi di fare anche coloro che non hanno i "soldi" possono cercare di realizzare qualcosa di loro e cercare di lasciare la propria impronta all'interno del movimento Wrestling nostrano.


4) Come fate tu, Andrea e Michele a coordinare le decisioni? Tu vivi in Scozia, quindi immagino si svolga tutto online.

Esattamente, oramai ho perso il conto di quanti gruppi tra Facebook e WhatsApp abbiamo aperto per decidere ogni singolo aspetto di quello che concerne la gestione dell'ASCA, a partire dalla card dello show successivo a This Means War al "dobbiamo cambiare il tappeto del Ring". Non che le cose siano cambiate poi molto rispetto a quando mi trovavo in Italia, dato che comunque vivevamo ad un'ora e mezza l'uno dall'altro e, in quella serata al mese che riuscivamo a vederci, alla fine si rideva e scherzava del più e del meno ritrovandoci a parlare di ASCA giusto a fine serata.


5) In base a quali criteri selezionate gli atleti da coinvolgere negli show, gli stranieri in particolare (per This Means War ne sono stati già annunciati sei, e un altro sarà rivelato a breve!)?

Nella scelta degli atleti internazionali è rappresentata, probabilmente, la crescita maggiore dal punto di vista "professionale" per quanto riguarda me, Michele ed Andrea. Inizialmente, ingaggiavamo atleti solo perché ci piacevano e ci sarebbe piaciuto averli nei nostri show. Con il passare del tempo, le scelte sono diventate sempre più oculate, cercando di ingaggiare gli atleti più in voga al momento o coloro che possono permetterci di continuare un percorso di crescita, ai nostri atleti ed anche a noi organizzatori, con la loro esperienza, o ancora che hanno un motivo per tornare perché hanno ancora qualcosa da dire all'interno della storia che ora l'ASCA cerca di raccontare. Chris Renfrew, per esempio, è il volto della federazione che sta andando in chiaro su Nuvolari, mentre Zack Gibson avrà il suo rematch dopo la sconfitta patita alla Super 8 Cup contro The Greatest. Certo, se un atleta non ci convince come worker, anche se "vende" difficilmente lo vedrete su un Ring dell'ASCA ma, in linea di massima, i criteri con cui adesso decidiamo chi ingaggiare e, soprattutto, il numero di stranieri da chiamare sono decisamente maggiori. Ovviamente, come in tutte le cose, i criteri vanno tranquillamente a "farsi benedire" nel momento in cui si presentano le classiche occasioni da "ora o mai più"; un esempio viene proprio dalla Super 8 Cup con Jimmy Havoc che ci manda un messaggio pochissime settimane prima della Super 8 Cup dicendoci che, se eravamo interessati, c'era un Zack Sabre Jr. libero in circolazione.


6) Siete partiti come una piccola realtà abruzzese che andava in scena nei parcheggi dei centri commerciali; oggi siete una promotion consolidata, con una maggior attenzione alle storyline ed un ring stabile nel luogo che si sta imponendo come la capitale italiana del wrestling, ed avete anche realizzato uno show a Milano. Quali sono i vostri prossimi obiettivi? Resterete ad Almenno? Aumenterete il numero degli show? E quando vedremo arrivare quel titolo ASCA a cui Andrea ha fatto recentemente riferimento in un’altra intervista?

Il prossimo, imminente, obiettivo è quello di cercare di lavorare affinché si ripeta il Sold Out a cui abbiamo assistito lo scorso dicembre anche perché, senza nasconderci, This Means War potrebbe rappresentare un vero e proprio crocevia per quanto riguarda il futuro dell'ASCA. Fare un sold out potrebbe essere stato un caso(anche se mi piace poco credere al caso), ma ottenere un risultato simile due volte consecutive inizierebbe a farci pensare se non ci occorra una casa più grande nel quale ospitare i nostri show. Non credo abbandoneremo mai del tutto Almenno, dato che l'ambiente che si respira in quello che dai fan è stato oramai ribattezzato l'ASCA Dome è qualcosa di difficilmente ripetibile e che da sicuramente quel tocco in più ad ogni nostro spettacolo. A prescindere da questo, dobbiamo comunque continuare a lavorare sui dettagli e su tutte quelle componenti che ci separano ancora dalle realtà più serie ed affermate d'Europa. Sono dettagli, ma quei piccoli dettagli mi avevano fatto ad esempio credere che la Super 8 fosse stata un fiasco ed ho dovuto parlare con più di una persona per capire che, invece, tutto era andato per il meglio. Praticamente non da quel giorno ad oggi non abbiamo mai smesso di lavorare e cercare di perfezionare tutto l'apparato organizzativo ASCA e, alcuni frutti di questo lavoro, potrete già apprezzarli durante This Means War. I titoli arriveranno dal momento in cui sentiremo la necessità di introdurli, quindi per scoprire quando e come non vi resta che rimanere sintonizzati sulle pagine dell'ASCA e venire ai nostri spettacoli.


7) Quali sono i tuoi ricordi migliori di questi due anni e mezzo? E i peggiori?
 

Difficile elencare i miei migliori ricordi, ne ho veramente tantissimi e li custodisco tutti preziosamente. Ho conosciuto persone davvero meravigliose e con cui ho stretto legami che non credevo possibili sia per distanze geografiche che, per il fatto, ci si veda spesso giusto una volta al mese (ora anche più raramente, visto che mi trovo in Scozia). Probabilmente un altro degli stimoli che ci spinge ad avere sempre più entusiasmo nella realizzazione degli show è proprio il fatto che, ogni singola volta, sembra quasi come se ci fosse una grande reunion non solo per noi organizzatori, ma anche tra fans stessi. Non so come sia possibile, ma si creano alcuni legami ed alcune alchimie tra fans stessi che, se vai a fare un calcolo effettivo, si saranno visti un giorno in tutta la loro vita ma che sembra che siano amici di vecchissima data, un tipo di legame che solo la passione per il Wrestling ti può dare. Più che ricordi peggiori, questi, li chiamerei rammarichi e tra tutti c'è sicuramente il fatto che Uhaa Nation ci sia sfuggito letteralmente tra le mani, dato che sarebbe stato il primo wrestler passato dall'ASCA a finire poi in WWE. Per il resto, faccio fatica a ricordarmi ora cose che possano essere etichettate come brutti ricordi. Certo, non sempre il tutto è andato come pianificato ma in linea di massima c'è sempre un'atmosfera ed un ambiente che non possono che regalarti piacevoli emozioni.


8) Tra poco meno di un mese, This Means War. Cosa ci dici della guerra in corso tra ASCA ed Arcadia, che coinvolge la maggior parte degli incontri finora confermati?

Probabilmente Jimmy Havoc, dopo aver fallito nel suo tentativo di riuscire a ridurre in brandelli la PROGRESS, ha visto nell'ASCA una preda più appetibile ed alla sua portata e, facendo leva su alcuni atleti insoddisfatti della nostra gestione(in fondo non possiamo piacere a tutti) è riuscito a creare un gruppo compatto che, oggettivamente, potrebbe rappresentare per noi una bella grana. Ovviamente non siamo stati a guardare, ed abbiamo deciso di richiamare in ASCA un atleta del calibro di Tommy End(oltretutto ancora imbattuto in ASCA) e Chris Renfrew per aiutarci a fronteggiare la minaccia rappresentata da Scurll e compagni. Hanno voluto la guerra, e noi di certo non ci tireremo indietro!


9) Anche gli altri match in programma sono d’altissimo livello: abbiamo la resa dei conti finale tra Lupo e Charlie Kid in 2-Out-Of-3-Falls Match, la sfida tra le icone italiane Mr. Excellent e Red Devil e i match internazionali tra Doblone e Davey Boy e TG e Zack Gibson.

Come spesso mi succede in queste occasioni, è proprio un match tra italiani quello che attendo con maggiore ansia. Charlie Kid vs Lupo è, di fatto, una rivalità che si protrae da anni e che finalmente avrà il suo capitolo finale a This Means War. I due sono tra i migliori lottatori non solo italiani, ma anche europei che possiamo trovare in circolazione e sicuramente la stipulazione li aiuterà a dare il loro massimo, regalandoci finalmente un vincitore ed un vinto al termine di una faida che ha infiammato i Ring sia ASCA che ICW. Mr. Excellent vs Red Devil è un vero e proprio scontro tra icone del pro wrestling Italiano; parla con un fan qualsiasi di wrestling italiano e, seppure non lo segue costantemente, puoi star certo che la quasi totalità di loro ti citerà proprio i due lottatori in questione. Mettere Red Devil e Mr. Excellent l’uno contro l'altro è una garanzia, sai che metteranno in piedi una contesa di altissimo livello. Davey vs Doblone è un altro di quei match che aspetto con moltissima ansia; nessuno, nemmeno noi sappiamo cosa i due potranno mettere in piedi su quel Ring, visto la vena decisamente "folle" che accomuna entrambi; sicuramente ci sarà da divertirsi, e non solo per qualche loro siparietto ma anche per i loro stili versatili ed in grado di mettere la contesa su più di un piano, che sia fisico o atletico, e proprio il non sapere cosa ci si possa attendere dai due fa sì che, a loro vantaggio, abbiano anche quella componente sorpresa che può sicuramente aggiungere pepe ad un incontro già di assoluto livello. Ed infine, per quanto riguarda l'ultimo incontro che hai citato, ti basti pensare che è stato lo stesso Gibson a contattarci ed a chiederci un rematch contro TG, desideroso di rivalsa dopo essere stato sconfitto nel quarto di finale della Super 8 Cup.


10) Quanto detto fin qui dovrebbe bastare, ma la solita domanda finale la faccio anche a te: perché non si può mancare il 25 giugno ad Almenno S. Bartolomeo?

Perché, se pensavate che avessimo raggiunto il picco con la scorsa edizione della Super 8 Cup, potreste scoprire che questo show potrebbe essergli addirittura superiore. Per un Zack Sabre che se ne va abbiamo un Marty Scurll che fa il proprio debutto; abbiamo perso Jimmy Havoc per infortunio ma abbiamo importato un Chris Renfrew che farà il suo debutto assoluto in Italia. Sfortunatamente, la New Japan Pro Wrestling ci ha letteralmente tolto dalle mani Will Ospreay e noi, non paghi, abbiamo richiamato Tommy End, Zack Gibson, Trent Seven ed un altro atleta che conoscerete nel corso delle settimane. A questo aggiungeteci la resa dei conti tra Charlie Kid e Lupo, lo scontro tra Devil ed Excellent ed il fatto che sarà il primo show da quando l'Arcadia si è rivelata ed ecco che avete tutti gli elementi per assistere ad uno show destinato a lasciare un vero e proprio marchio nella storia dell'ASCA Wrestling.


Grazie mille dunque a Silvio per la disponibilità, e grazie anche a voi per l’attenzione! Alla prossima!


 

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